Page 415 - Atti 2014 - La neutralità 1914-1915. la situazione diplomatica socio-politica economica e militare italiana
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non fossero stati sufficienti a mantenere la pace. Il Presidente faceva riferimento
ai trattati d’arbitraggio stipulati nel 1908 e che rimettevano la soluzione delle
controversie internazionali alla Corte Permanente d’Arbitraggio, sorta all’Aia nel
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1899 . Così il piano del Presidente doveva intendersi «come un supplemento ai
trattati d’arbitraggio esistenti e a quelli che sarebbero stati fatti da quel momento
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in avanti» in quanto la commissione internazionale avrebbe dovuto agire di pro-
pria iniziativa e non su richiesta di una delle nazioni coinvolte. Wilson, mediante
una via più diretta, riproponeva quindi il progetto americano per la creazione di
un tribunale indipendente presentato durante la Conferenza di pace del 1907 che
gli Stati Uniti avevano firmato con riserva.
Il piano di pace del Presidente si basava sulla consapevolezza che era stato
oramai raggiunto «un punto nel progresso della civiltà in cui le nazioni non pote-
vano permettersi di iniziare una guerra prima che le cause della guerra non fossero
state indagate con imparzialità e apertamente mostrate al mondo» . Si pensava,
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infatti, che mettere un certo periodo di tempo fra la nascita della controversia e
la sua risoluzione avrebbe aiutato «a separare le questioni di fatto da quelle di
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onore nazionale» . Tale dilazione avrebbe contribuito al raggiungimento di una
soluzione amichevole del problema, placando gli animi e le passioni, garanten-
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do la possibilità «alle grandi forze che lavorano per la pace di affermarsi» . Il
risultato della commissione internazionale non era comunque vincolante. Infatti
gli stati avrebbero avuto la «libertà di risolvere le loro differenze con la spada»,
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ma si sperava che, dopo un processo di indagine e di riflessione, la scelta militare
fosse quanto mai remota. Così Bryan concludeva che gli Stati Uniti desideravano
«usare la loro influenza per promuovere la pace nel mondo» e che il Presidente
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credeva fermamente che il buon accoglimento del piano da parte dei governi inter-
venuti avrebbe esercitato una grande influenza per raggiungere quell’importante
e doveroso obbiettivo.
Di certo il piano di pace di Wilson suscitò molta sorpresa negli ambienti diplo-
matici e non mancarono commenti ironici sul “candore” di una simile proposta
e sulla sua difficile applicazione pratica. In ogni caso dare un assenso ad un’idea
46 thE aMErican JoUrnal of intErnational laW, Supplement: Official Documents, vol. 2, no. 4,
oct., 1908, pp. 332-333: La corte si occupava «di tutte le differenze di natura legale o di inter-
pretazione dei trattati che potrebbero sorgere fra le parti contraenti e che non sia stato possibile
risolvere con la diplomazia […] a meno che questi non riguardino interessi vitali, l’indipendenza
o l’onore di ciascuno dei due stati contraenti e non riguardino gli interessi di una terza parte».
47 frUs, 1914, p. 8.
48 Ibidem.
49 Ibidem.
50 Ibidem.
51 frUs, 1913, p. 9.
52 Ibidem.

