Page 416 - Atti 2014 - La neutralità 1914-1915. la situazione diplomatica socio-politica economica e militare italiana
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416        la neutralità 1914 - 1915. la situazione diplomatica socio-politica economica e militare italiana



             non poteva fare male e, di certo, non era impegnativo per nessuno. Così, già il 7
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             luglio, venti paesi, fra cui l’Italia,  accettarono il principio proposto nel trattato.
             Il Segretario di Stato, in un memorandum diretto agli ambasciatori USA nei paesi
             stranieri, invitava i rappresentanti americani ad intensificare gli sforzi per la rea-
             lizzazione del piano di pace, dicendo di sentirsi estremamente gratificato del fatto
                                                                             54
             «che il piano sia stato accettato così velocemente e con molti consensi» . Bryan,
             fervido idealista e sicuramente armato delle migliori intenzioni, ma poco esperto
             in faccende internazionali e forse scarsamente consapevole della complessità del-
             le relazioni fra i paesi e dei molti livelli del linguaggio diplomatico, confondeva
             l’accettazione del principio con la concreta possibilità di realizzare un trattato
             ratificato dagli stati coinvolti. Leggendo il memorandum si percepisce, nonostante
             il tono formale con cui è scritto, un grande entusiasmo per il piano di pace e una
             certa fiducia nella sua imminente realizzazione. Infatti il Segretario proseguiva
             offrendo alcuni suggerimenti in merito alla formazione della commissione inter-
             nazionale suggerita da Wilson, sui suoi poteri, sul periodo di investigazione e sulle
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             garanzie date alle parti in causa .
                Il memorandum di Bryan proponeva inoltre il mantenimento dello status quo
             dei preparativi militari e navali fra le parti. Così il Segretario suggeriva un “con-
             gelamento” dei preparativi militari in modo che l’anno di indagine non avvan-
             taggiasse il soggetto più debole nella disputa. Sarebbero potuti continuare tutti i
             programmi in essere prima della contesa, ma non si sarebbe potuto iniziare nessun
             nuovo preparativo durante il periodo sottoposto al giudizio della commissione
                   a meno che non sopraggiunga un pericolo a una delle due parti con-
                   traenti da parte di una terza potenza, che obblighi un cambiamento in
                   quei programmi. In quel caso la parte che si sentisse minacciata […]
                   dovrà comunicare confidenzialmente il problema per iscritto all’altra
                   parte e sarà così liberata dall’obbligo di non cambiare i propri prepa-
                   rativi militari e navali. Allo stesso modo sarà liberata dall’impegno
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                   anche l’altra parte in causa .

             53  Più precisamente avevano accettato i principi espressi nella proposta di Wilson anche: Argentina,
                 Austria-Ungheria, Belgio, Bolivia, Brasile, Cina, Danimarca, Repubblica Dominicana, Francia,
                 Germania, Gran Bretagna, Haiti, Norvegia, Olanda, Perù, Portogallo, Russia, Spagna e Svezia.
             54  frUs, 1913, p. 10.
             55  Frus,1914, p. 10: «La commissione internazionale dovrà essere di cinque membri, scelti
                 come segue: uno per ciascuna delle nazioni contraenti, a scelta del Governo delle medesime;
                 uno per ciascuna delle nazioni contraenti, da scegliere in qualche altro paese; il quinto
                 membro da scegliere di comune accordo fra i Governi delle due nazioni; la commissione
                 dovrà essere nominata subito dopo la stipula del trattato […] Si suggerisce che il tempo scelto
                 [per l’indagine] sia di un anno. Se un anno è considerato troppo lungo o troppo corto, questo
                 Governo considererà un periodo più grande o più breve».
             56  Ibidem.
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