Page 411 - Atti 2014 - La neutralità 1914-1915. la situazione diplomatica socio-politica economica e militare italiana
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di quello della Corte Suprema degli Stati Uniti […] non ci sarebbero
dubbi che le nazioni sarebbero molto più disponibili a sottoporre le
loro controversie alle sue decisioni, rispetto a quanto fanno adesso
tentando la sorte dell’arbitraggio .
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L’esperienza positiva americana doveva, dunque, diventare un punto di rife-
rimento per l’Europa e per il mondo. Secondo le disposizioni, infatti, il tribunale
internazionale permanente avrebbe dovuto essere composto da giuristi di fama
mondiale, provenienti da diversi sistemi di diritto e da diversi paesi. Avrebbero
dovuto ricevere un salario adeguato ed occuparsi esclusivamente delle questioni
di diritto internazionale fra gli stati. La corte avrebbe dovuto godere di una dignità
e prestigio tale da essere riconosciuta da tutte le nazioni.
La conferenza si concluse il 18 ottobre 1907, con l’approvazione di tredici
convenzioni e di una dichiarazione. I progressi verso la pace si rivelarono mode-
sti, ma apparvero significativi agli occhi dei contemporanei. Nella relazione finale
al Segretario di Stato i membri della delegazione americana si dichiaravano molto
soddisfatti dei risultati ottenuti .
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L’assise si fece portavoce di cinque desideri, da comunicare alle potenze del
mondo. Il primo e l’ultimo erano di carattere generale e rispecchiavano il lavoro
della commissione americana. Si raccomandava, infatti, l’istituzione di una corte
di giustizia arbitrale permanente, composta da giudici stipendiati e di fama mon-
diale, corrispondente in sostanza alla descrizione che ne aveva dato Root. Nell’ul-
timo auspicio, invece, si raccomandava alle potenze mondiali di riunire una Terza
Conferenza di pace all’Aia, per il 1915.
C’era una convinzione unanime che grazie anche a questa iniziativa le nazioni
avrebbero potuto procedere, in spirito di concordia, verso un futuro di progresso
e di tranquillità mondiale. Tuttavia è interessante notare che, su 44 nazioni con-
venute, alcune come Germania, Austria-Ungheria, Cina, Gran Bretagna, Italia,
Giappone, Svizzera e Turchia non apposero le loro firme su alcuna delle con-
venzioni, e che la maggioranza di queste potenze saranno protagoniste del primo
conflitto mondiale.
Verso la Grande Guerra: la diplomazia americana
Nel 1913 la posizione ufficiale degli Stati Uniti era rappresentata, come oggi, dal
Dipartimento di Stato. Accanto a questo organo accreditato si muovevano, allora,
31 frUs, 1907, p. 1132.
32 Si erano modificati certi termini per renderli più apprezzabili: la parola “utile” fu spesso
sostituita con “desiderabile”; vennero aggiunti molti articoli alle convenzioni precedenti
per renderle più “specifiche e scientifiche”, e per ridurre le possibili interpretazioni.

