Page 423 - Atti 2014 - La neutralità 1914-1915. la situazione diplomatica socio-politica economica e militare italiana
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il rapido corso degli eventi aveva colto impreparati migliaia di americani allora
presenti nei territori dei paesi europei già in guerra o in cui la guerra, di certo,
sarebbe arrivata molto presto. Le linee ferroviarie russe erano bloccate dagli spo-
stamenti dell’esercito, i transatlantici tedeschi avevano sospeso le loro partenze ed
uscire dall’Austria-Ungheria diventava ogni giorno più difficile. Inoltre le banche
avevano sospeso i loro pagamenti, l’oro era sempre più difficile da trovare ed il
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cibo aveva già raddoppiato il suo costo . Consolati ed ambasciate furono prese
d’assalto da tantissimi cittadini americani che non potevano tornare a casa e si tro-
vavano in ristrettezze economiche. Molto interessante per illustrare la situazione
in cui si trovavano le ambasciate dei paesi in guerra, è un lungo rapporto di James
Gerard, spedito da Berlino il 18 Agosto:
l’Ambasciata ha organizzato vari dipartimenti, ognuno sotto la su-
pervisione di un capo [del personale] e di assistenti: Dipartimento
per la Corrispondenza, Dipartimento Passaporti, Dipartimento d’In-
dagine, Dipartimento di Soccorso, e Dipartimento Britannico. Tutti
i dipartimenti sono affollati dalla mattina alle 9 fino a mezzanotte.
Molti americani si sono offerti volontari come assistenti e lo staff
d’ufficio adesso conta trenta persone, ognuna delle quali è necessa-
ria. La folla in attesa di ottenere l’ammissione nell’ambasciata ogni
giorno si allunga per molto lungo la strada. L’ambasciata sta cer-
cando di tenere gli americani in tutta la Germania informati degli
sviluppi e dei mezzi possibili per tornare negli Stati Uniti, attraverso
le notizie pubblicate nella stampa e dalle circolari mandate regolar-
mente ai vari Consoli. Si tiene un registro e si catalogano tutti gli
americani e i sudditi britannici che vengono all’ambasciata, così che
le indagini fatte dagli amici possano avere risposta immediata e i vari
Consoli stanno, sotto la direzione di questa ambasciata, preparando
una lista di cittadini americani che desiderano essere rimpatriati. […]
Le lettere e i telegrammi da parte di americani in differenti parti della
Germania, piovono con una frequenza di cento o più al giorno, chie-
dendo informazioni su come lasciare il paese o mettere al sicuro il
denaro ecc. ecc. e l’ambasciata solo con grandissima difficoltà riesce
a far fronte alla corrispondenza. Sembra che ci siano 3.000 america-
ni nella sola Berlino e più di 10.000 in Germania che desiderano un
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trasporto verso gli Stati Uniti .
Si può ben comprendere quale fosse l’enorme mole di lavoro che le ambasciate
americane dovettero affrontare, senza contare gli impegni richiesti per proteggere
74 frUs, 1914, p. 27.
75 Ibid., p. 28.

