Page 425 - Atti 2014 - La neutralità 1914-1915. la situazione diplomatica socio-politica economica e militare italiana
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Workshop giovani ricercatori 425
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popolo era «in preda ad un immenso entusiasmo» . La città rimaneva ordinata,
«anche se le strade sono invase da grandi folle che marciano con il ritratto dell’Im-
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peratore e cantando l’inno nazionale» .
Il 3 agosto la Germania inviò un telegramma al Belgio «chiedendo il privilegio
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di far passare truppe attraverso il suo territorio», ricevendo un netto rifiuto. Il
ministro americano in Belgio, Whitlock, con apprensione comunicò che c’erano
stati degli scontri a Visé con notevoli perdite. Anche il console ad Anversa, Diede-
rich, informò il Dipartimento che la città era in stato d’assedio e che la situazione
era molto grave: «richiedo immediato soccorso, protezione, provviste, trasporti.
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Migliaia di americani [sono] ad Anversa e in Belgio» . Nel pomeriggio Whitlock
trasmise al Segretario di Stato un dispaccio del Gruppo di Unione Interparlamen-
tare belga rivolto a tutti i governi dei paesi ancora neutrali in cui si richiedeva di
rispondere con forza alla minaccia al Belgio ed alla violazione della sua neutralità.
Il giorno successivo il Dipartimento ricevette ancora notizie da quel paese, dove
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il Re aveva aperto una sessione speciale del parlamento in divisa da Tenente Ge-
nerale, pronto ad andare sul campo alla testa del suo esercito. Il 6 agosto Whitlock
scriveva preoccupato al Dipartimento che «la sede del Governo potrebbe essere
spostata ad Anversa, all’interno delle fortificazioni. In quel caso i corpi diploma-
tici potrebbero seguirla. Il Dipartimento ha istruzioni per me su questo punto?»
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Ma, ancora, il Dipartimento di Stato, inspiegabilmente, non rispose. Sopraffatto
dalla miriade di messaggi provenienti da tutto il mondo, Bryan sembrò non ac-
corgersi della terribile sorte che stava avvolgendo il Belgio. L’unica risposta fu
data il giorno successivo: «Sposti la Legazione se è conveniente», nient’altro.
Whitlock, tuttavia, non si perse d’animo e continuò ad inviare al dipartimento
lunghi telegrammi, spiegando la grave situazione in corso. Descrisse l’eroica – e
inutile – resistenza dell’ardimentoso esercito belga, ed il suo intervento presso il
Borgomastro di Bruxelles, per convincerlo ad abbandonare l’idea di tentare una
coraggiosa resistenza della città «che avrebbe potuto portare ad un bombardamen-
to, con tutte le sue terribili conseguenze» . Si adoperò moltissimo per proteggere
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i tanti americani presenti e lavorò anche per tutelare i cittadini civili dei paesi in
guerra, le cui sorti erano state messe nelle sue mani dagli ambasciatori dei paesi
belligeranti. Queste azioni meritevoli gli valsero il plauso di tutte le parti in causa,
e ricevette complimenti ufficiali sia dal governo belga che da quello tedesco.
81 Ibidem.
82 Ibid., p. 34.
83 Ibid., p. 35.
84 Ibidem.
85 Alberto I di Sassonia-Coburgo-Gotha, 1875-1934.
86 frUs, 1914, p.45.
87 Ibid., p.74.

