Page 429 - Atti 2014 - La neutralità 1914-1915. la situazione diplomatica socio-politica economica e militare italiana
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Workshop giovani ricercatori                                        429



             na, nella sua complessità. Il Ministero degli Esteri italiano chiese il suo aiuto per
             portare avanti l’acquisto di quei beni di cui il paese aveva più bisogno ed il diplo-
             matico si adoperò in quel senso. Anzi, nel migliore spirito imprenditoriale ame-
             ricano, scrisse al Dipartimento mostrando quali grandi possibilità esistessero in
             quel momento in Italia per le imprese americane, vista la necessità che il Governo
             aveva di produrre o comprare provviste di tutti i tipi. Il 22 Ottobre venne nominato
             Ministro della Difesa il Maggior Generale Vittorio Italico Zupelli, già Vicecapo di
             Stato Maggiore di Cadorna e istriano di nascita. Il conferimento di questo incarico
             fu ulteriore conferma che, con il passare dei mesi, la convinzione italiana era sem-
             pre più salda verso un intervento contro l’Austria. Il nuovo ministro dette nuovo
                                                                                 98
             impulso ai preparativi, concentrandosi specialmente sull’artiglieria pesante . In
             Novembre Jay riferì che «alcune chiacchere dicono che in primavera [l’Italia] farà
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             un passo decisivo» .


             Ulteriore tentativo di mediazione americano
                Il 7 settembre Bryan - che era ancora impegnato nelle trattative per far firmare
             il piano di pace proposto da Wilson a Gran Bretagna e Francia - scriveva a Ge-
             rard, dicendo di aver parlato con l’ambasciatore tedesco in Germania, Johan H.
             von Bernstorff, e di avergli chiesto se l’Imperatore avrebbe accettato una proposta
             di mediazione americana. Bernstorff ritenne che sarebbe stato possibile, previa
             accettazione da parte delle altre potenze.
                In questo modo mostravano la loro buona volontà al mondo con una manovra di
             propaganda raffinata, che spostava agli occhi dell’opinione pubblica la responsabi-
             lità della guerra non su chi l’aveva scatenata, ma su coloro che rifiutavano la pace.
                Bryan non sembrò tuttavia accorgersi di questo particolare, così incaricava
             Gerard di riferire a Guglielmo II che, se avesse dato il suo assenso, il Presidente
             avrebbe proposto la stessa offerta di mediazione anche alle altre parti coinvolte.
             Intanto il Segretario aveva comunque fatto pervenire la sua offerta di mediazione,
             in via informale, anche alle altre ambasciate americane dei paesi in guerra. Questa
             volta furono gli ufficiali diplomatici stessi a rispondere in maniera secca e quasi
             insofferente. Del resto questa era la terza richiesta simile del Dipartimento in poco
             meno di un mese.
                Dall’ambasciata inglese Page rispondeva che «la guerra ha già rivelato due
             fatti importanti, primo, che tutta l’Europa ha vissuto sull’orlo di un precipizio e,



             98  Sugli armamenti italiani alla vigilia della Prima guerra mondiale, ved. f. caPPEllano, La guerra
                 sul fronte italiano, in Dizionario storico della Prima guerra mondiale, a cura di N. Labanca,
                 Bari, Laterza, 2014, pp. 67-78.
             99  frUs, 1914, p. 143.
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