Page 430 - Atti 2014 - La neutralità 1914-1915. la situazione diplomatica socio-politica economica e militare italiana
P. 430

430        la neutralità 1914 - 1915. la situazione diplomatica socio-politica economica e militare italiana



                                                                       100
             secondo, che la Germania ha fatto un torto irreparabile al Belgio» . Dunque non
             era possibile per l’Inghilterra concludere una pace che potesse permettere che
             certi eventi si ripetessero. In più occorreva tenere conto dell’opinione pubblica
             britannica che considerava «l’Imperatore tedesco e il sistema di governo che rap-
             presenta come avevano considerato Napoleone, una peste del mondo e un nemico
                             101
             della civiltà […]» . E concludeva dicendo che «se il nostro governo provasse a
             portare avanti una proposta prematura o inadeguata, questa azione potrebbe pre-
                                                      102
             giudicarci come mediatori efficaci più avanti» .
                Ancora peggiore fu la risposta che arrivò dalla Francia, in un elenco puntato
             che sembrava fatto proprio per mettere in chiaro le cose, una volta per tutte. Her-
             rick stabiliva intanto che «l’accordo dei paesi dell’Intesa a Londra era di non fare
             pace indipendentemente gli uni dagli altri» . Continuava poi con una riflessione
                                                   103
             personale: «considerando quanto sopra e considerando certamente che una pro-
             posta di mediazione sarebbe oggi rifiutata dai paesi dell’Intesa, potrebbe forse
             sembrare che la Germania faccia un’offerta per attirare le simpatie dei paesi neu-
             trali, sposando una proposta che sa essere inaccettabile alle nazioni con cui è in
                     104
             guerra?»  Indubbiamente l’analisi di Herrick era stata sottile e non nascondeva
             una certa irritazione nei confronti del Segretario di Stato. Concludendo si permet-
             teva anche una certa ironia: «Aspetto con molto interesse altri suoi telegrammi
             sull’argomento» . Bryan non rispose e così ebbe termine anche questo tentativo
                            105
             di mediazione, condotto, ancora una volta, certamente senza cattiva volontà, ma
             con poca cognizione di causa.



             Gli Stati Uniti e l’Estremo Oriente
                Gli Stati Uniti osservarono lo svolgersi degli eventi europei a grande distanza,
             pensando di non essere neanche potenzialmente in pericolo. Invece il Pacifico era
             considerato il fianco debole dell’America, con un bellicoso e potente Giappone al
             di là del mare. Il paese del sol levante aveva dimostrato, appena dieci anni prima,
             con la guerra contro la Russia, che poteva confrontarsi con le grandi potenze del
             mondo e uscirne vincitore. Nel 1905, a seguito della vittoria e con il trattato di
             Portsmouth, fortemente voluto e patrocinato dal presidente Theodore Roosevelt,
             il Giappone stabilì un protettorato in Corea che, fino a quel momento, era stato




             100 Ibid., p. 100.
             101 Ibidem.
             102 Ibidem.
             103 Ibidem.
             104 frUs, 1914, p. 100
             105 Ibid., p. 98
   425   426   427   428   429   430   431   432   433   434   435