Page 45 - Le donne nel primo conflitto mondiale - Dalle linee avanzate al fronte interno: La grande guerra delle italiane - Atti 25-26 novembre 2015
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I Sessione: FRONTE INTERNO                                                  45



                                                 carattere tipico del diritto è interno e non
                                                 esterno e a sentire l’ossequio per una nor-
                                                 ma che non s’impone come forza fisica, ma
                                                 come forza psichica di carattere particolare
                                                 e ossia giuridico›› .
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                                                    Ad alimentare l’ideale della pace non era-
                                                 no sufficienti le forze democratiche che pure
                                                 per la Labriola  erano considerevolmente
                                                 aumentate negli ultimi decenni. A renderle
                                                 inefficaci contribuivano vari fattori, tra cui
                                                 le resistenze degli elementi reazionari, ma
          Margherita Grassini Sarfatti           soprattutto la corrente pangermanista che
                                                 alimentava il culto  per la guerra  e  per le
          virtù militari. Era una tendenza pericolosa, e soprattutto assai dannosa per l’Italia.
          Infatti, costringeva anche i paesi che non tendevano spontaneamente alla politica
          d’espansione ad alimentare artificiosamente lo spirito militare, per difendere l’integri-
          tà nazionale e a gravare in modo dannoso sull’economia sociale. Poiché in gran parte
          del mondo civile si tendeva alla politica d’espansione, le pretese dei più accesi radi-
          cali e socialisti che chiedevano il disarmo immediato erano irrealizzabili. Il disarmo
          dell’Italia sarebbe stato pericoloso nel momento attuale, dato che gli altri Stati conti-
          nuavano a poggiarsi sui grandi eserciti. Un disarmo immediato avrebbe implicato la
          rinunzia all’indipendenza e all’integrità nazionale .
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             Alla lontananza dell’ideale della pace perpetua si contrapponeva dunque il peri-
          colo rappresentato dalle potenze reazionarie, estremamente vicino; la propaganda
          antimilitarista per il disarmo immediato avrebbe avuto quindi esiti funesti, mentre
          sarebbe stata utile la propaganda diretta a sviluppare il carattere giuridico delle norme
          internazionali, soprattutto interno. Al di fuori di quest’ultima soluzione non rima-
          nevano che le illusioni degli anarchici sentimentali, degli idealisti e dei mistici i quali
          alimentavano una propaganda sentimentale contro la guerra che aveva il suo tallone
          d’Achille nella mancanza del senso giuridico e andava invece a ingrossare le fila di
          quel pacifismo astratto che la Labriola non smetterà mai di criticare, con toni più o
          meno aspri.
             La Labriola scorgeva in quegli anni la formazione di una coscienza nuova, nel-

          10   Ivi, p.33.
          11   Ivi, p.15.







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