Page 47 - Le donne nel primo conflitto mondiale - Dalle linee avanzate al fronte interno: La grande guerra delle italiane - Atti 25-26 novembre 2015
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I Sessione: FRONTE INTERNO 47
3. Polemiche e dibattiti nell’associazionismo socialista e femmminista
Al secondo tipo d’interventismo da me citato, quello politico, appartengono in-
vece le posizioni, spesso aspre, che vedono contrap-
poste fra loro le donne socialiste, divise non solo fra
pacifismo e interventismo, ma anche dalla politica
generale del partito che rimane pressoché da solo in
Europa a sostenere la non belligeranza, disorientato
dalla politica di appoggio pieno dato dai socialisti di
altri paesi quali la Germania e la Francia. Scriveva sul
cadere della prima guerra mondiale, Angelica Valli
Piccardi: ‹‹Le donne in generale sono per sentimento
socialiste e pacifiste. Sono pacifiste per orrore della
guerra; sono socialiste, per orrore della miseria. Ma il
socialismo e il pacifismo se esaltano quei sentimenti
che si potrebbero definire i più femminili della spe- Sofia Bisi Albini
cie, tendono a mettere in seconda linea il sentimento
nazionale. II pacifismo potrà anche essere teorica-
mente un magnifico ideale, ma praticamente è oggi un pericolo grave per la nazione e
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che l’enorme pressione femminile potrebbe anche rendere più temibile›› .
In realtà fra le donne socialiste non ci fu un fronte così compatto contro la guer-
ra. Le spaccature si colgono con grande evidenza nelle pagine de “La Difesa delle
Lavoratrici” primo periodico nazionale delle donne socialiste, uscito nel gennaio del
1912, a pochissima distanza dal cosiddetto suffragio universale da cui le donne furono
escluse; nel 1914, Giselda Brebbia interventista e sostenitrice dei Fasci di combat-
timento, scomparsa nel ‘20, afferma di concordare in genere con il pacifismo, ma
bisognava pure tener conto che la provocazione era venuta dall’Austria, consenziente
la Germania, in aperta violazione dei patti internazionali... ‹‹La nostra patria -scrive-è
il mondo, verissimo, è nei nostri fini; ma ... se un’invasione di eserciti avvenisse sul
nostro suolo, (nostro per modo di dire) la accoglieremmo bene, fratellevolmente, se
portasse dei cioccolatini, ma se come generalmente avviene un esercito arriva ubria-
cato di conquista, lanciandosi sui nostri averi pochi o molti che siano, sulle nostre abi-
tudini, la reazione avviene naturalmente e l’internazionalismo diventa teoria troppo
astratta per essere invocata›› .
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13 Valli Picardi A.,Le vie del femminismo, «Rassegna Contemporanea», a. VII, 10 giugno 1914, p. 740.
14 Brebbia G., Le nostre discussioni intorno alla guerra, «La Difesa delle Lavoratrici», 4 ottobre 1914.
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