Page 78 - Le donne nel primo conflitto mondiale - Dalle linee avanzate al fronte interno: La grande guerra delle italiane - Atti 25-26 novembre 2015
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LE DONNE NEL PRIMO CONFLITTO MONDIALE 78
compito gravoso che solo un numero limitato di donne era in grado di sostenere. Con
le attività di assistenza civile, invece, era possibile alle donne partecipare alla mobilita-
zione senza alterare equilibri familiari e sociali e, al tempo stesso, estendere alla sfera
pubblica ruoli e competenze svolte nel privato
È al volontariato femminile che è affidata gran parte delle attività di assistenza
dei Comitati municipali di organizzazione e assistenza civile . A Milano, le donne si fanno
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carico dell’assistenza delle vedove e degli orfani di guerra, danno conforto morale
ai combattenti feriti e convalescenti, gestiscono tutte le opere ausiliarie di assistenza
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sanitaria, confezionano indumenti per l’esercito .
Durante la guerra il volontariato femminile svolse un ruolo sostitutivo dell’interven-
to dello stato nella tutela materiale e morale dei soldati e della loro famiglie. La guerra
crea un bisogno di assistenza cui lo stato non dà il sostegno adeguato: in parte per una
condizione di impotenza rispetto al carattere di massacro di massa assunto dal conflitto,
ma, soprattutto, perché non ritiene sia suo compito farsi carico della sofferenza e della
miseria dei ceti popolari. Sono le donne mobilitate che accudiscono i “figli dei soldati,”
organizzano la raccolta e la produzione di indumenti di lana per i combattenti, assistono
soldati feriti e mutilati, aiutano chi è appena alfabetizzato a espletare pratiche burocrati-
che (sussidi, pensioni, corrispondenza tra l’esercito e le famiglie, ecc.). A Milano, Genova,
Roma , le donne dirigono interi settori dell’assistenza di guerra. A Padova sono più di
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cento le volontarie che raccolgono lana e gestiscono laboratori per la confezione di indu-
menti per i soldati. Funzioni analoghe svolgono, a Bologna, nel primo anno di guerra
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circa cinquanta donne. Sempre nella stessa città, sono più di duecento le volontarie che
assistono l’infanzia. Furono le attività del volontariato femminile a fornire un minimo di
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tutela sociale ad ampi settori di ceti popolari che la guerra aveva ridotto in miseria
16 Sui comitati di assistenza civile e sulle attività di assistenza svolte dalle donne nell’ambito dei comita-
ti: Mario Punzo, La giunta Caldara. L’amministrazione comunale a Milano negli anni 1914 – 1920, Milano,
Cariplo – Laterza, Milano – Roma -Bari, 1986; Alessandra Staderini, Combattenti senza divisa. Roma
nella Grande Guerra, Bologna, Il Mulino, 1995; Combattere a Milano (1915 – 1918). Il corpo e la guerra
nella capitale del fronte interno, a cura di Barbara Bracco, Milano, Editoriale Il Ponte, 2005. Augusta
Molinari, Una patria per le donne, cit.; Emma Schiavon, Interventiste, op. cit.
17 Comune di Milano, Comitato centrale di assistenza per la guerra, Milano, Stab. Tip. Lit. Stucchi Ceretti e
C., 1917.
18 Staderini A., Combattenti senza divisa; Mario Punzo, La giunta Caldara, cit. Augusta Molinari, Donne e
ruoli femminili, cit..
19 Il Comitato femminile di Padova, in “Assistenza civile”, 1917, n. 8.
20 Comitato di Azione Civile di Bologna, Relazione della sezione 5 del Comitato di Azione civile (sezione fem-
minile), febbraio 1915 – febbraio 1916, Bologna, Tip, Succ. A Garagnani, 1916, p. 4.
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