Page 80 - Le donne nel primo conflitto mondiale - Dalle linee avanzate al fronte interno: La grande guerra delle italiane - Atti 25-26 novembre 2015
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LE DONNE NEL PRIMO CONFLITTO MONDIALE 80
originali. Dai posti-ristoro nelle stazioni per i soldati, all’Ufficio Notizie alle famiglie
dei militari di terra e di mare, dai laboratori per la confezione di indumenti per l’eser-
cito, alle più diverse forme di assistenza morale (madrine di guerra, madri dei soldati,
onoratrici delle tombe, ecc.). Sono centinaia le associazioni femminili sorte durante la
guerra per dare assistenza .Tutte hanno rapporti di collaborazione con gli organismi
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della mobilitazione, alcune entrano a farne parte, altre mantengono la loro autono-
mia. Di molte è rimasta traccia nella pubblicistica della mobilitazione e solo in qualche
“carta” in archivi pubblici. Solo di alcune che svolsero servizi di tale importa da
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ottenere finanziamenti da parte dello stato, l ’Ufficio per le notizie alle Famiglie dei
militari di terra e di mare, ad esempio, è stato conservato l’intero archivio.
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L’attivismo nel campo dell’assistenza fu tale per dimensioni e operatività che andò
ben oltre quello che ci si aspettava dalle donne. Esemplare, appare, quanto avvenne
nel caso della raccolta della lana e della confezione di indumenti per i soldati. All’ini-
zio della guerra, si chiede alle donne “comuni” di mettere a disposizione della patria le
competenze di maglieria e cucito. Un impegno nella mobilitazione che confermava la
collocazione femminile nell’ambito del privato. Già nei primi mesi di guerra l’appello
rivolto alle donne a “dare lana” avvia iniziative che vanno ben oltre la sfera domestica.
Le donne portano fuori di casa le loro abilità e le mettono a disposizione dei comitati
di assistenza civile. In quello di Milano, è l’Ufficio VI, diretto e gestito da volontarie, ad
occuparsi della confezionare capi di lana e indumenti per i soldati. Nel primo anno di
guerra sono più di due milioni i pacchi di indumenti che vengono mandati al fronte.
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25 Molinari A., Una patria per le donne, cit.
26 Di particolare interesse per l’associazionismo femminile nel campo dell’assistenza i fondi archivisti-
ci, Archivio della guerra, conservati presso il Museo Storico del Risorgimento di Milano. Fonti archivi-
stiche e molta pubblicistica dell’associazionismo femminile sono state reperite presso la Biblioteca
di Storia Moderna e Contemporanea di Roma. Tra i fondi conservati presso l’Archivio Centrale
dello Stato (d’ora in poi ACS), Presidenza Consiglio dei Ministri, Commissariato per l’assistenza civile e
la propaganda (1916 – 1919), b. 9, b. 14, b. 29.
27 ACS, Archivi di partiti, sindacati, movimenti, associazioni, comitati, Ufficio per le notizie alle famiglie dei
militari di terra e di mare (1915 – 1918), Carteggio dell’Ufficio Centrale, 780 bb; Protocolli, 203 regg.;
Miscellanea, 12 bb, ; Schedari, 3173 schedari. Il fondo non è stato ancora ordinato. É disponibile un
inventario provvisorio.
28 Comune di Milano, Comitato centrale di assistenza per la guerra, L’attività dell’Ufficio VI nel primo
anno di guerra, Milano, Tip. Stucchi e Ceretti, 1916. Sulle attività del Comitato di assistenza di Milano:
Mario Punzo, La giunta Caldara . L’amministrazione comunale a Milano negli anni 1914 – 1920, cit. Sulla
mobilitazione femminile a Milano: Stefania Bartoloni, L’associazionismo femminile nella prima guerra
mondiale e la mobilitazione per l’assistenza civile, in Ada Gigli Marchetti, Nanda Torcellan (a cura di),
Donna Lombarda (1860-1945), Milano 1996, pp. 199 – 216; Emma Schiavon, Interventiste, cit..
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