Page 84 - Le donne nel primo conflitto mondiale - Dalle linee avanzate al fronte interno: La grande guerra delle italiane - Atti 25-26 novembre 2015
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LE DONNE NEL PRIMO CONFLITTO MONDIALE                                       84


          Milano, solo nel 1917, si fa carico di assistere circa seimila bambini, molti dei quali
          rimasti orfani. 43
             Nel prestare assistenza le donne si trovano in una posizione di “sospensione”
          tra pace e guerra. Sono quotidianamente a contatto con la sofferenza e il bisogno di
          pace dei ceti subalterni e, al tempo stesso, operano all’interno di una riorganizzazione
                                                   44
          autoritaria e militarizzata della società civile.  Nella maggior parte dei casi, il volon-
          tariato femminile sembra rapportarsi alla guerra come a un “dramma collettivo” di
          cui è partecipi ma non protagonista. L’assistenza mantiene il carattere di un gesto di
          pietas che ha valore e senso di per sé, pur nella consapevolezza che si “opera” in un
          contesto definito anche nei valori dalla guerra. Una pietas che si manifesta con un
          protagonismo “del fare”, come priorità data al bisogno di assistenza. Significativo,
          appare a questo proposito, quanto scrivono le volontarie che a Palermo si occupano
          dell’assistenza all’infanzia:
                Di fronte a un gran numero di poveri bambini votati alla morte e a tanta im-
                meritata sofferenza, in parte per l’incapacità morale delle madri ma, soprattutto
                per l’indifferenza e l’apatia di chi avrebbe dovuto impedire il dilagare di tanto e
                così doloroso sfacelo, si è deciso di continuare nel nostro lavoro, dandoci una
                più forte volontà di perseguire nella difficile opera di riparazione sociale che
                dovrebbe essere l’ideale di tutti. 45


             Capita a volte di trovare testimonianze da cui emerge la difficoltà di conciliare la
          pietas con la sofferenza provocata dalla guerra. Dopo essersi recata a casa della moglie
          di un soldato per informarla della morte del marito, una volontaria dell’Ufficio Noti-
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          zie” di Milano   scrive, nel dicembre 1917:
                La scena che successe a casa del soldato è indescrivibile: trovai la moglie e la
                sorella del povero bersagliere e i suoi due bimbi. Le due donne cominciarono a
                urlare, i piccini impauriti a tremanti strillavano e, in un baleno, la casa si riempì
                di donne le quali tutte hanno il marito sotto le armi. Io ho tentato invano di



          43  Molinari A., Una patria per le donne, cit. p. 195.
          44  Procacci G., La società come caserma: la svolta repressiva nell’Italia della Grande Guerra, cit.
          45  Società femminile di Mutuo Soccorso di Palermo, Relazione dell’attività svolta dal 1° luglio 1915 al 31
             dicembre 1915, Palermo, Tip. Novera, 1916, p. 5.
          46  Per l’Ufficio Notizie di Milano: Museo Storico del Risorgimento di Milano, Archivio della guerra, cart.
             400 e 451. Di particolare interesse il “Diario” dell’Ufficio notizie, un brogliaccio di circa seicento
             pagine dove le volontarie dell’Ufficio registravano quotidianamente l’attività svolta.







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