Page 269 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
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III SeSSIone - L’evoLuzIone tecnIco-mILItare deLLa guerra 269
i rincalzi nei punti di maggior
resistenza nemica (e non, come
in seguito, di resistenza mino-
re), riservando ai tratti più de-
boli l’impiego di minori forze.
L’istruzione accennava, per la
prima volta, anche alla necessità
e al meccanismo degli scavalca-
menti tra ondate d’attacco. Per
le armi di reparto l’istruzione,
riconoscendo la scarsa mobilità
delle mitragliatrici pesanti ed il
troppo audace impiego concesso
dai regolamenti in vigore, sancì
nuove norme, che trasferivano
alle pistole mitragliatrici i com-
piti di accompagnamento imme-
diato della fanteria a distanza
ravvicinata dal nemico.
Dopo alcune ispezioni sui
fronti di guerra montani svolte
da Cadorna in persona, il Co-
mando Supremo annotò su una
breve circolare i Criteri generali
per la sistemazione difensiva in La libretta rossa
montagna: «Per ottenere fronti
di minimo sviluppo, che consentano cioè la massima economia delle forze, la di-
fesa deve essere portata sull’alto [...]». I pilastri della resistenza dovevano essere
le quote più elevate, organizzate a caposaldo. L’applicazione di questo criterio,
che estremizzava l’importanza del possesso dei picchi, ebbe nefaste conseguen-
ze nel corso della battaglia di Caporetto, favorendo la rapida penetrazione delle
fanterie tedesche nei fondovalle poco guarniti di truppe.
Nel maggio 1917 Altri ammaestramenti di esperienza sull’impiego dell’arti-
glieria nel tiro di preparazione, contenuti nella circolare n. 2750, trattavano della
convenienza di limitare la distruzione ai reticolati ed agli organi vitali dell’orga-
nizzazione difensiva nemica, piuttosto che tendere alla demolizione completa di
ogni tipo di ostacolo e caposaldo. Ciò aveva anche effetto vantaggioso di abbre-
viare la durata della preparazione. «Quanto più la fronte di attacco sia vasta tanto
più vantaggiosa è la brevità della preparazione, in quanto riduce la possibilità, da
parte nemica, di tempestivi spostamenti di forze».
Nella primavera del 1917 si ebbe la costituzione dei primi reparti d’assalto,

