Page 274 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
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274 il 1916. EvoluzionE gEopolitica, tattica E tEcnica di un conflitto sEmprE più EstEso
Pola: base della flotta austro-ungarica
energia su nemici e amici, dall’Ammiraglio Paolo Thaon di Revel, Capo di Stato
Maggiore della Marina e artefice della Vittoria sul Mare nella Grande Guerra. Il
mezzo si tradusse nell’azione coordinata, quotidiana e pressante esercitata dai
MAS, dalle torpediniere, dai caccia, dalle mine, dai sommergibili, dagli idrovo-
lanti, dai mezzi speciali, dai pontoni armati e dalla Marina tutta che confinò in
maniera silenziosa e mortale la flotta austro-ungarica dentro le proprie basi, le
precluse l’uscita nel Mar Jonio, e quindi il Mediterraneo e il Levante, e chiuse
di fatto, una volta per tutte, la partita secolare tra l’Italia e l’Impero Asburgico.
Nel corso dei 40 scontri navali di superficie, combattuti di giorno e di notte
tra il 1915 e il 1918, le perdite e i danni inferti agli austro-ungarici furono rego-
larmente il doppio di quelli subiti dalle navi italiane e alleate, mentre in quello
stesso arco di tempo la Regia Marina assicurava, nonostante tutto, l’arrivo a
destinazione del 98% delle persone e delle merci dirette in Italia.
L’opera della Marina nella Grande Guerra fu infatti sempre mirata, in direzio-
ne degli obiettivi strategici del Paese in guerra, ovvero:
• L’uso del mare, a nostro vantaggio, e la protezione delle vitali linee di rifor-
nimento marittime nazionali e alleate;
• La negazione del mare al nemico, mediante un’organizzata strategia così ar-
ticolata:
- lo sbarramento del Canale d’Otranto con una struttura retale esplosiva an-

