Page 277 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
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III SeSSIone - L’evoLuzIone tecnIco-mILItare deLLa guerra 277
Pontone armato
Si trattava di una minaccia, in realtà, inesistente; la Marina italiana, sin dal
1909, alla luce dei rapidi sviluppi raggiunti, nel precedente quinquennio, in ma-
teria di armi automatiche ed artiglierie ad affusto elastico, aveva scartato que-
sta ipotesi, ritenendo difficilmente attuabile un’invasione di viva forza dal mare
contro spiagge munite, a difesa, di tali moderne armi. M la minaccia di uno
sbarco da parte di truppe italiane fu alimentata ugualmente con successo da al-
lora in poi, mediante una sottile opera di disinformazione, compiuta per anni,
preparando studi di diversi progetti di sbarco contro Malta e le coste provenzali
e costantemente aggiornando gli alleati della “Triplice Alleanza” per far sì che
avessero concezione di una Regia Marina propensa ad operazioni anfibie contro
eventuali coste nemiche.
Ancora nell’ottobre 1918, mentre si combatte la politicamente e strategica-
mente decisiva battaglia d’annientamento di Vittorio Veneto, Vienna – ipnotizza-
ta davanti allo spettro delle navi da battaglia italiane a un giorno di navigazione
tra Taranto e Pola - schiererà lungo le proprie coste, in due grossi nuclei gravitan-
ti rispettivamente su Trieste e Cattaro, circa 60 battaglioni e quasi 900 cannoni,
ossia l’equivalente di 6 divisioni la cui mancanza si fece senz’altro sentire tra le
file delle 57 divisioni austriache schierate per le ultime battaglie combattute fra
il Trentino e la foce del Piave.
Il corrispondente schieramento italiano a difesa delle coste adriatiche am-

