Page 279 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
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III SeSSIone - L’evoLuzIone tecnIco-mILItare deLLa guerra           279

































                                           Sommergibili

             periale asburgico di accerchiare le linee italiane e sbucare, senza possibilità di
             contrasto, attraverso tutta la Pianura padana fino alle Alpi e agli Appennini.
                Venezia fu pertanto oggetto di pazienti, silenziose ed efficaci cure da parte
             della Marina. In particolare fu curata l’infrastruttura dell’Arsenale, dotandola di
             mezzi senz’altro adeguati per l’epoca e, soprattutto, di maestranze capaci e ben
             organizzate.
                Furono inoltre compiuti interventi sulla stessa geografia lagunare: a terra fu-
             rono scavati e dragati un’infinità di nuovi canali; in mare furono posate inizial-
             mente oltre 5.000 mine.
                Furono impiantate senza indugio numerose batterie di cannoni montati sulle
             antiche fortezze e su apposite strutture lungo le coste.
                All’apertura delle ostilità queste azioni si tradussero nella decisione austro-
             ungarica di NON attaccare Venezia dal mare.
                Quindi si perfezionò al massimo la difesa contraerea, soprattutto quella della
             città lagunare, ricorrendo a palloni frenati e ai draken, spingendosi fino alle alta-
             ne organizzate sopra i tetti di Venezia per piazzare mitraglieri e fucilieri.
                Alla  difesa  contraerea  poi  si  aggiunse,  nel 1916,  la progressiva  conquista
             della superiorità aerea da parte dell’Aviazione di Marina che aveva proprio a
             Venezia la base principale, la grande stazione aeronavale di Sant’ Andrea, la più
             grande al mondo con i suoi 100 idrovolanti.
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