Page 272 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
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             venne quindi quello della cooperazione tra fanteria ed artiglieria, via via sempre
             più perfezionata nell’intento di innestare l’azione della prima su quella della se-
             conda, senza soluzione di continuità. Da una situazione iniziale che vedeva una
             netta cesura tra il bombardamento di preparazione e il momento dell’assalto, ap-
             pena colmata dall’azione di controbatteria e di accompagnamento improvvisata
             e poco coordinata, si passò a una situazione che vedeva la fanteria avanzare sotto
             l’arco delle traiettorie per poi aprirsi la strada all’interno dell’organizzazione
             difensiva avversaria con i propri mezzi, potendo anche contare su una massiccia
             azione di sostegno dell’artiglieria i cui tiri di controbatteria e di accompagna-
             mento seguivano schemi di intervento accuratamente definiti sulla base di una
             preparazione tecnica del tiro che non aveva precedenti.
                La tattica di Cadorna è stata criticata, in parte anche a ragione, per la sua
             insistenza sull’attacco frontale, ma in presenza di ininterrotti sistemi di fortifica-
             zione campali in terreni di alta e media montagna che favorivano la difesa, non
             vi era alternativa, che quella di realizzare la rottura del fronte prima di poter dare
             respiro alla manovra. Così le circolari del 1915-1917 appaiono ripetitive, poco
             vi si dice a proposito dell’impiego delle grandi unità e il tema centrale è sempre
             quello dello sfondamento dei fronti trincerati con procedimenti fondati sui meto-
             di della guerra d’assedio, ma che hanno comunque il loro momento culminante
             nell’assalto della fanteria. Da ciò il succedersi di documenti con prescrizioni det-
             tagliate intese a guidare l’azione dei comandanti, e in particolare di quelli a livel-
             lo intermedio, secondo uno schema che nella sostanza rimane sempre lo stesso,
             con il bombardamento di preparazione seguito all’avanzata ad ondate della fan-
             teria. Comunque, anche la Commissione d’inchiesta sulla ritirata di Caporetto,
             il cui esito non fu certo favorevole a Cadorna, ebbe ad ammettere che «i criteri
             in vigore nel nostro Esercito nell’ottobre 1917 per l’impiego della fanteria non
             fossero inadeguati, e giudica anzi che essi tenessero giusto conto dell’evoluzione
             dei metodi tattici: appare che fosse invece insufficiente l’addestramento delle
             truppe, per la mancanza dei necessari turni di riposo e per l’errata applicazione
             dei suddetti criteri per parte di taluni comandanti.»
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