Page 436 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
P. 436
436 il 1916. EvoluzionE gEopolitica, tattica E tEcnica di un conflitto sEmprE più EstEso
meglio si prestava a servire questo cambiamento era quella supportata da Revel.
Infatti, a partire dalla fine dell’estate, il capo di stato maggiore aveva deciso di
trasformare Venezia in una vera e propria base aeronavale, “principalmente a
disporre di naviglio capace di operare efficacemente a largo, per contrastare
all’avversario il dominio dell’Alto Adriatico ed in particolar modo dei Golfi di
31
Venezia e trieste.”
La sua azione però era ostacolata dal duca, il quale continuava a privilegiare
lo sviluppo delle operazioni della flotta nell’Adriatico meridionale. Il risultato fu
che Revel nell’ottobre 1915 si dimise e fu assegnato proprio alla base di Venezia,
dove poté continuare a supportare lo sviluppo di mezzi aerei, subacquei e legge-
ri. L’unico vero successo conseguito dalla marina nel primo anno di guerra fu
32
il salvataggio dell’esercito serbo, completato nei primi mesi del 1916, con cui
oltre 140.000 uomini furono evacuati dall’Albania settentrionale e trasportati al
sicuro a Corfù e in Italia. 33
Nel 1916 perciò la guerra adriatica dell’Italia si presentava divisa in due tron-
coni: uno nell’Adriatico meridionale e l’altro intorno alla base di Venezia. Il tutto
tra l’altro continuava ad alimentare le rivalità personali tra il duca degli Abruzzi
e Revel, mentre il ministro della marina Camillo Corsi, che aveva assunto anche
le funzioni di capo di stato maggiore, era chiamato a mediare:
Non conosco le disposizioni emanate da S.E. l’ammiraglio Thaon
di Revel per l’impiego delle navi maggiori dislocate a Venezia, ma
poichè nulla è mutato nelle prescrizioni di massima comunicatemi
a suo tempo dal Capo di stato maggiore della marina, dove era detto
che in caso di azioni nell’alto Adriatico tutte le forze navali avreb-
bero concorso sotto il comando in capo dell’Armata. 34
Nel corso 1916, l’esperienza di Revel a Venezia fu fondamentale per il mi-
glioramento delle capacità operative della marina. Innanzitutto l’ammiraglio
diede impulso alle operazioni di “guerriglia marittima”, sia attraverso il massic-
cio impiego di forze leggere sia con l’introduzione e il potenziamento di nuovi
mezzi, sopratutto Mas e aerei. Un buon esempio di questa tendenza fu la crescita
dell’attività “Flottiglia torpediniere alto-Adriatico”, che andò intensificandosi in
31 AUSMM, Rdb, b. 351, Preparazione strategica della campagna in Adriatico fino ai primi di
ottobre 1915, p. 2.
32 Ferrante, La Grande guerra in Adriatico, pp. 52-54.
33 Ufficio storico della Marina Militare (USMM), La marina italiana nella Grande guerra, Vol.
II, L’intervento italiano a fianco dell’Intesa e la lotta in Adriatico, Dal 24 maggio 1915 al
salvataggio dell’esercito serbo, Vallecchi, Firenze 1936, p. 615; Halpern, La Grande guerra
nel Mediterraneo, I, p. 429.
34 AUSMM, Rdb, b. 533, Il duca d’Aosta al Ministero della marina, Ufficio del Capo di Stato
Maggiore, Taranto 13 marzo 1916.

