Page 439 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
P. 439
V SeSSione - WorkShop. CaSi di Studio 439
43
vite umane sul mare più grande della guerra. La seconda affondò nelle stesse
acque l’11 dicembre successivo, dopo aver colpito un banco di mine, perchè il
comandate della nave, capitano di vascello Bozzo, non aveva seguito la rotta pre-
44
scritta, segno del persistere di un’endemica sottovalutazione dei nuovi mezzi.
Le perdite e le incursioni contro la costa attirarono l’attenzione sul modo in cui
il duca stava gestendo l’Armata e proteste arrivarono fino al Presidente del con-
siglio Boselli. Una anonima di questo periodo accusava il duca di essere “autori-
tario e intollerante” e di aver permesso agli ammiragli Umberto Cagni e Enrico
Millo di conservare i loro posti, nonostante fossero responsabili delle perdite
riportate nel 1915, sacrificando invece Revel che era stato relegato a Venezia.
45
Che il duca stesse perdendo consenso nell’opinione pubblica lo evidenzia anche
una lettera dell’agosto 1916, inviata a Corsi da alcuni giornalisti tra cui Enrico
Corradini, nella quale era espressa forte preoccupazione per la condotta della
guerra marittima italiana:
On. Sig. Presidente,
I sottoscritti, cittadini che per il loro ufficio di scrittori di giornali sono
quotidianamente costretti a percepire le varie sensibilità della pubblica
opinione, e che per la parte che hanno avuto e per la fede che portano
nello svolgimento dei sentimenti nazionali […] compiono il dovere
di segnalare alla eccellenza vostra lo stato d’animo increscioso che si
viene determinando in alcune categorie pure assai diverse fra di loro, di
italiani nei riguardi dell’azione che svolge la nostra marina. 46
Dietro queste tensioni c’era sopratutto il timore che la condotta navale ri-
schiasse di privare l’Italia della guida delle operazioni in Adriatico. Infatti, le
perdite subite indussero il duca a chiedere rinforzi a britannici e francesi, so-
pratutto semidreadnought o dreadnought, per mantenere la superiorità delle sue
forze sugli austroungarici. La richiesta di nuove navi da battaglia però eviden-
47
ziava quanto la distribuzione delle forze navali alleate nel Mediterraneo fosse
irrazionale: mentre la flotta italiana controllava il Canale d’Otranto col supporto
degli alleati, una seconda flotta, composta dal grosso della Marine nationale, era
43 La vicenda è ricostruita polemicamente in: Enzo Raffaelli, La Tragedia censurata, Albania, 8
giugno 1916, La tragedia del Principe Umberto, Gasparri, Udine 2016.
44 ACS, Carte Boselli, b. 1, f. 14, Il ministro Corsi al Comandante superiore dell’Armata, Affon-
damento della Regia Margherita, 4 gennaio 1917.
45 ACS, Carte Boselli, b. 1, f. 14, Marina, Lettera anonima senza data.
46 ACS, Carte Boselli, b. 1, f. 14, Lettera di Andrea Torre, Enrico Corradini, Giovanni Civuolo
(?), Roma, 9 agosto 1916.
47 AUSMM, Rdb, b. 533, Concorso della marina inglese alle operazioni in Adriatico, Ufficio del
capo di stato maggiore all’Addetto Navale a Londra, n. 13763, 21 settembre 1916.

