Page 444 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
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444           il 1916. EvoluzionE gEopolitica, tattica E tEcnica di un conflitto sEmprE più EstEso



              Le perdite maggiori furono quelle britanniche, perchè la maggior parte del traf-
             fico aveva questa bandiera, ma non va dimenticato che i trasporti britannici ser-
             vivano anche metà del fabbisogno italiano. Di conseguenza, se durante il 1915,
             la marina mercantile britannica aveva messo a disposizione di francesi e italiani
             oltre 600 navi per i rifornimenti, dal maggio 1916, lo Shipping Control Commit-
             tee, l’organo che regolava i trasporti britannici, decise di limitare il tonnellaggio
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             a disposizione degli alleati.  In ogni caso, anche le perdite italiane furono note-
             voli, alla fine del 1916 erano state affondate 303.773 tonnellate di navi, circa un
             quarto del totale posseduto all’inizio del conflitto, di cui due terzi erano nell’ul-
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             timo anno :
                               Perdite di navi mercantili italiane nel 1916
              Mese        gen-16     feb-16   mar-16     apr-16    mag-16     giu-16

              A vapore      4.278     3.042     2.790     6.586    22.946     31.306
              A vela           0       262          0       225     8.896      5.386
              Totale        4.278     3.304     2.790     6.811    31.842     36.962
              Mese         lug-16    ago-16     set-16    ott-16   nov-16     dic-16

              A vapore     16.457    34.293    22.943    27.343     9.461     28.969
              A vela        1.011    23.371     9.941       632     2.905      1.220
              Totale       17.486    57.664    32.884    27.795    12.366     30.189

                                    Totale 1916: 264.371 tonnellate

             Le cause di questa dinamica  erano molteplici,  alcune  erano intrinsecamente
             connesse alla struttura marina mercantile italiana, soprattutto al fatto che fosse
             dotata ancora di un gran numero di navi a vela, più lente e vulnerabili dei mer-
             cantili a vapore, tant’è che nell’autunno del 1916, il ministro Corsi propose di
             sospenderne l’utilizzo:

                   “Circa la marina a vela, l’esperienza dell’ultimo trimestre conferma
                   la necessità giù accennata all’E.V. di tener presente l’opportunità
                   di sospenderla, per conservare, a pace conclusa, l’impiego di un
                   naviglio che potrà essere d’immensa utilità, mentre ora si espone a



             59  J.A. Salter, Allied shipping control. An experiment in international administration, Claredon
                Press, Oxford 1921, pp. 136-138.
             60  AUSMM, Rdb, b. 490, Ufficio del Capo di stato maggiore della marina, La guerra al traffico
                dall’inizio delle ostilità al 31 dicembre 1916, Numero e tonnellaggio delle navi da traffico af-
                fondate mensilmente dai sommergibili germanici dall’inizio delle ostilità al 31 dicembre 1916,
                divise per bandiera.
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