Page 441 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
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                         Importazioni di materie prime strategiche in Italia (1913) 1
                          Importazioni   Produzione   Maggiori esportatori verso l’Italia
                             totali      nazionale
                Carbone    10,834,008    701,081         Regno Unito (9,397,132)
               Rottami di   326,230                  Francia (78,340); Germania (71,340)
                 ferro
               Ferro grez-               603,116      Regno Unito (112,550); Germania
                  zo        221,608                             (71,370)
                                                    Russia (881,546); Romania (319,447);
                Grano      1,810,733     4,615,300
                                                           Argentina (297,321)
                                                       Stati Uniti (98,350 t.); Romania
                Petrolio    150,030       6,752
                                                               (34,780 t.)
             1 Annuario Statistico Italiano, Serie II, Vol. IV, 1914, Tipografia nazionale, Roma 1915, pp. 157,
                227-233.

                La marina mercantile italiana inoltre aveva dimensioni relativamente ridotte,
             potendo contare nel 1914 su un totale di 933.156 tonnellate di piroscafi, a cui si
             aggiungevano 348.959 tonnellate di velieri, una proporzione superiore a quella
             delle altre flotte del tempo e segno della maggiore arretratezza dell’industria
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             marittima nazionale.  Questa flotta era insufficiente a garantire l’autonomia na-
             zionale nel trasporto di beni e passeggeri, infatti alla vigilia della guerra circa
                                                                                  52
             metà del traffico verso i porti italiani viaggiava su navi mercantili britanniche.
             La  guerra e la conseguente  mobilitazione  di manodopera  e industria  fecero
             crescere la necessità di importare beni. Nel contempo, con l’entrata in guerra
             dell’Impero Ottomano, l’accesso ai rifornimenti rumeni e russi divenne impos-
             sibile, spostando decisamente l’orientamento delle importazioni verso i mercati
             americani e la Gran Bretagna:
                   La guerra ha imposto – affermava il ministro Corsi alla camera nel
                   1916 – deviazioni alle vie del commercio marittimo. I prodotti che
                   prima si ottenevano fra gli Stati europei, si è oggi costretti a ricer-
                   care al di là degli oceani: così il grano, che prima ci giungeva in
                   gran parte dal Mar Nero con un percorso inferiore alle 3.000 miglia
                   e che oggi si deve acquistare in America ad una distanza più che
                   quadrupla.
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             51  Annuario Statistico Italiano (ASI), Serie II, Vol. V, 1915, Tipografia nazionale Bertero, Roma
                1916, Marina Mercantile, p. 232.
             52  Ludovica De Courten, La marina mercantile italiana nella politica di espansione, 1860-1914,
                Bulzoni, Roma 1989, pp. 110-111.
             53  Atti parlamentari, Camera, Legislatura XXIV, 1 Sessione, Discussioni, Tornata del 16 marzo
                1916, p. 9504.
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