Page 485 - Il 1916 Evoluzione geopolitica, tattica e tecnica di un conflitto sempre più esteso - Atti 6-7 dicembre 2016
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             ricolo proprio la coesione del suo esercito, peraltro molto provato dalle vicende
             sul fronte russo, svanendo anche un senso di legittimità mentre si allentavano i
             vincoli della disciplina e della tradizione. Gli succedette il pronipote Carlo sicu-
             ramente privo di esperienza e carisma.  Carlo aveva ambizioni personali di pote-
             re ma in fondo era debole e certamente non un decisionista. Il 2 dicembre 1916
             assunse il comando supremo dell’esercito e delle operazioni di tutti i reparti non
             avendone le capacità.  L’anno dopo sospese Conrad Capo di Stato Maggiore di
             tutte le forze armate e lo inviò sul fronte del Tirolo per poi rimuoverlo nel 1918.
                La personalità del bisnonno aveva retto il potere con mano ferma e tacitato
             tutte le tendenze nazionalistiche delle varie parti dell’Impero. Con la sua morte
             venne meno anche quella coesione fondata su una Duplice Monarchia che il vec-
             chio Imperatore aveva rappresentato per ben 68 anni di regno.
                La fine del conflitto avrebbe dimostrato che l’era dei grandi Imperi era finita
             per sempre.
                Per tornare al 1916, dunque tra Cadorna e il Governo non c’era intesa e così
             continuò per tutto l’anno.  In più l’Esercito non era certo in buone condizioni,
             logorato dalla guerra coloniale, dal primo anno di guerra non esattamente favore-
             vole e da una guida dura sì come quella di Cadorna ma in realtà poco produttiva
             soprattutto dal punto di vista del morale dei soldati e della popolazione. Tutto
             però non è negativo.
                Il 1916 è sicuramente l’anno che vede una seria presa di coscienza delle dif-
             ficoltà incontrate perché era ormai chiaro che l’Italia era entrata in guerra con
             un’organizzazione militare in parte ottocentesca: vi erano state nel cinquanten-
             nio passato guerre ma non di quella importanza quale si stava delineando e quin-
             di non vi erano precedenti esperienze in merito. 2
                Le nuove esigenze in zona d’operazione crearono le basi per la riorganizza-
             zione ordinativa e logistica dello strumento militare, a cominciare dal Comando
             Supremo e dalla raccolta informativa.  Come detto da alcuni relatori, il 1916 fu
             l’anno di guerra che costituì la base per lo sviluppo della raccolta informativa
             successiva e il 1917 vide una seria maturazione dell’organizzazione del Servizio
             informativo in guerra.
                Com’è ben noto, al momento dell’entrata in guerra dell’Italia fu costituito un
             comando unico nell’Esercito, il Comando Supremo diviso in Reparti a loro volta
             organizzati in Uffici.
                Nel 1915 le Norme generali per la costituzione e il funzionamento del Co-
             mando Supremo mobilitato indicavano che l’Ufficio Informazioni era di nuovo
             inserito, come in tempi precedenti, nel Reparto Operazioni, alle dipendenze del
             Sottocapo di Stato Maggiore. Era stato Cadorna a volere questa disposizione per


             2  Per le considerazioni finali riguardanti gli aspetti tecnici e tattici del 1916, v. in questo
                volume le ‘Considerazioni finali’ del Gen. Isp Basilio Di Martino.
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