Page 468 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
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             giugno Giardino sostenne la necessità che la petizione Cavaciocchi fosse final-
             mente esaminata:
                   ‹‹Onorevoli senatori, in questo elenco che abbiamo dinanzi, io ho notato
                che manca una petizione, la quale è stata da gran tempo presentata e annun-
                ziata al Senato, e che di gran lunga a tutte sovrasta per importanza e per ur-
                genza. Per importanza e per urgenza, perché, assai al disopra, e vorrei dire
                anche al di fuori, delle persone, e perfino al disopra della legittima suscettibi-
                lità collettiva per la salvaguardia del comune prestigio, involge una questio-
                ne morale, che è centrale per l’esercito, e che pertanto incide direttamente
                sulla compagine dei quadri, che è quanto dire dell’esercito tutto […] Io parlo
                della petizione Cavaciocchi per denegata giustizia […] Io deploro che una si-
                mile questione, nettamente militare, disciplinare e morale, abbia dovuto risa-
                lire al Senato. Ma penso che, una volta che al Senato è risalita, sia prudente
                e di alto interesse generale che trovi qui, in Senato, e non altrove, la fine della
                sua lunga e poco edificante odissea pubblica, e che sia il Senato, e non altri,
                ad invitare il Governo a provvedere mediante l’istituzione d’un giudizio com-
                petente, circondato dalle necessarie garanzie ››.
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                Garofalo, presidente della Commissione delle petizioni, concordò con Giar-
             dino, ma sottolineò che:
                   ‹‹Il lavoro della Commissione era quasi compiuto, quando è sorto qual-
                che dubbio su alcuni punti delle conclusioni della Commissione d’Inchiesta,
                onde era necessario rileggere non pochi capitoli della Commissione stessa, e
                confrontarli con alcune pubblicazioni recenti che trattano del medesimo ar-
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                gomento ›.
                Sei giorni dopo la Commissione delle petizioni si riunì per una nuova anali-
             si della petizione “per meglio chiarire alcuni punti di fatto”. Si decise infine il 6
             luglio di rinviarla al ministero della guerra. Il 16 luglio, intervenendo nell’Alto
             Consesso, Garofalo espose le ragioni delle decisioni prese:

                   ‹‹Come ho detto da principio, la Commissione, senza fare apprezzamenti
                sull’opera di altri generali, crede però che quella del Cavaciocchi potrebbe
                meritare un nuovo esame da parte del Ministero competente, principalmente
                dal punto di vista della corrispondenza tra le conclusioni della Commissio-
                ne di inchiesta e i provvedimenti adottati dal Governo. Questo è il punto su
                cui insiste il generale Cavaciocchi; egli dice che non vi è stata perfetta cor-
                rispondenza, e su questo punto la Commissione ha creduto che sia opportuno
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                richiamare l’attenzione del Ministero competente ››.
                Il giorno successivo all’intervento di Garofalo, il generale Bongiovanni pre-

             133 Atti Parlamentari, Senato del Regno, Discussioni, 26/6/1920, Roma, 1921, p. 956.
             134 Ibidem.
             135 Atti Parlamentari, Senato del Regno, Discussioni, 16/7/1920, Roma, 1921, p. 1262.
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