Page 479 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
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V SeSSione - il 1917: proSpettiVe del conflitto 479
Il canto del cigno de “Il Dovere” si perse nell’indifferenza generale; l’opinio-
ne pubblica era ormai “distratta” dalla grave situazione interna, dai continui scio-
peri e dal sorgere del fascismo, mentre la casta militare antibadogliana, che tanto
aveva sostenuto Cavaciocchi, stava per ottenere quanto aveva desiderato per vie
diverse. Si approssimava poi la campagna elettorale e i principali uomini politici
erano intenti a procacciare voti e stringere alleanze. Non deve quindi destare stu-
pore che nessun commento si ebbe sui giornali alla notizia che la Commissione
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Quarta aveva ultimato i suoi lavori .
Il 26 giugno il ministro della guerra, Rodinò, nel comunicare a Cavaciocchi il
suo collocamento in posizione ausiliaria ordinaria anziché a riposo, così spiega-
va le ragioni del provvedimento:
‹‹La Commissione ha adempiuto con somma diligenza all’incarico, esami-
nando molti documenti ed interrogando molti testimoni: ed è venuta nella conclu-
sione che l’azione della S. V. durante gli avvenimenti di Caporetto fu senza dub-
bio manchevole, e che anzi le sue responsabilità furono in certo senso maggiori
di quelle notate dalla Commissione d’inchiesta […] La Commissione ha ritenuto
quindi che l’esonerazione della S. V. dal Comando del IV° Corpo d’Armata sia
abbastanza giustificata (…) Pur riconoscendo giustificato l’esonero della S. V.
dal comando mobilitato, la Commissione ha però ritenuto provvedimento ecces-
sivo il Suo collocamento a riposo, dato il brillante passato militare della S. V. ; i
segnalati servizi resi in guerra, gli elogi avuti; ed ha proposto che quel provve-
dimento sia sostituito con il collocamento in posizione ausiliaria ordinaria ››.
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Certamente nessun cenno poteva esser fatto sui minimi indizi di responsabi-
lità che pure la Commissione Quarta aveva ravvisato nella condotta di Badoglio;
sorprende però che la Commissione, nel rivolgere le sue accuse a Cavaciocchi, si
fosse mostrata ancora più dura della stessa Commissione d’Inchiesta. Probabil-
mente il ministro aveva voluto dare parecchio risalto ai nuovi addebiti rivolti al
generale piemontese, al fine di far risaltare la bontà e l’equanimità del provvedi-
mento, quasi da trattamento di favore, a suo vantaggio. Nonostante il trattamento
di riguardo usato nei suoi confronti, la Commissione Quarta, pur modificando il
precedente provvedimento di collocamento a riposo, commise nei confronti del
generale piemontese una grave ingiustizia. Infatti, al termine dell’interrogatorio,
altri testimoni furono sentiti dalla Commissione Quarta senza che Cavaciocchi
potesse replicare alle accuse mossegli, ledendo proprio quel sacro diritto alla di-
fesa la cui violazione, da parte della Commissione d’Inchiesta, aveva costituito
uno dei principali motivi del ricorso al Senato.
158 Le uniche testate a commentare la notizia furono, “L’Esercito Italiano” del 20/1/1921, “L’Epo-
ca” del 26/1/1921 e “Il Corriere della Sera” del 27/1/1921.
159 Museo del Risorgimento di Milano, Archivio della Guerra, Fondo Cavaciocchi, cart. 16, ap-
punti per un ricorso, cit., pp. 12-14.