Page 483 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
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V SeSSione - il 1917: proSpettiVe del conflitto                     483



                Il 4 marzo 1917, l’ambasciatore italiano a Parigi, Salvago Raggi, telegrafava
             al ministro degli Esteri Sonnino di aver saputo dell’imminente partenza di un
             contingente francese per la Palestina. Secondo le stime, si trattava di diecimila
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             transalpini che avrebbero accompagnato un contingente di trentamila inglesi .
             Le indiscrezioni di Salvago Raggi spiazzavano il governo italiano. Se fossero
             state confermate, sarebbe stato un grave smacco da parte degli alleati, Inghilterra
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             e Francia . Sonnino dispose di acquisire maggiori informazioni in merito a tale
             questione e nel caso di accertamento della veridicità della partenza del contin-
             gente di Parigi, l’Italia avrebbe chiesto di poter partecipare inviando le proprie
             forze. Cadorna, sentito preventivamente dal governo, preciso che non sarebbe
             stato possibile distrarre le truppe dal fronte principale, quello con l’Austria-Un-
             gheria ma tuttavia indicava nei bersaglieri di stanza in Libia un potenziale bacino
             di forza da cui poter attingere.
                Cambon, segretario generale del ministero degli Esteri francese, inizialmente
             smentì la notizia, in un secondo momento precisò che sarebbero partiti per la Pa-
             lestina alcuni battaglioni senegalesi momentaneamente stanziati a Gibuti. Il loro
             compito sarebbe stato quello di sabotare la ferrovia dell’Hegiaz senza prendere
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             parte attiva ai combattimenti della prima linea . Qualche giorno dopo, il governo
             francese rettificava quanto detto da Cambon: sarebbe partito probabilmente un
             solo battaglione a mero scopo di rappresentanza. La situazione non era chiara ma
             era facile intuire che comunque fossero in corso dei preparativi di cui l’Italia era
             volontariamente tenuta all’oscuro.
                Le manovre di Londra e Parigi tuttavia non erano maturate in quelle settima-
             ne e non si limitavano soltanto a una ristretta cooperazione militare ma rientra-
             vano nell’accordo Sykes-Picot, conchiuso il 16 maggio dell’anno precedente.
             L’intesa segreta, siglata con il placet russo, divideva in rispettive aree d’influen-
             za il territorio mediorientale nella possibilità, sempre più imminente, del crol-
             lo dell’Impero ottomano. L’Inghilterra otteneva il controllo, diretto e indiretto,
             dell’area comprendente l’Iraq meridionale e la Giordania, con accesso al mare
             attraverso il porto di Haifa. Alla Francia era riconosciuta la regione siro-libanese,
             l’Anatolia sud-orientale, l’Iraq settentrionale e alla Russia l’Armenia ottomana
             e Costantinopoli con gli stretti del Bosforo e dei Dardanelli. Il restante territorio
             palestinese sarebbe passato sotto controllo internazionale.
                Intanto sbarcava a Porto Said il contingente francese costituito da due bat-



             1  Salvago Raggi a Sonnino, telegramma del 4 marzo 1917 in Documenti Diplomatici Italiani (d’ora
                in poi DDI), Quinta serie 1914-1918, vol. VII, doc. 412.
             2  Sonnino a Cadorna, 6 marzo 1917 in DDI, Quinta serie 1914-1918, vol. VII, doc. 420.
             3  «Promise di assumere informazioni maggiori ma credo che non mi farà sapere nulla finché non in-
                sisterò». Salvago Raggi a Sonnino, 10 marzo 1917, in DDI, Quinta serie 1914-1918, vol. VII, doc.
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