Page 486 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
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             nieri Reali era invitato pertanto a disporre affinché si mobilitassero i cento mili-
             tari richiesti e i tre ufficiali subalterni. In pochi giorni fu costituito il contingente
             dell’Arma composto, oltre dagli ufficiali, da tre marescialli, quattro brigadieri,
             sei vicebrigadieri, due appuntati,  ottantacinque  carabinieri, dei quali  sessanta
             provenienti dalla legione allievi, ed era sotto l’egida del capitano Angelo Scalfi
             della legione di Bologna. Il Distaccamento italiano di Palestina sarebbe dipeso
             dal deposito del I reggimento bersaglieri di Napoli mentre il comando generale
             era affidato al maggiore dei bersaglieri Francesco D’Agostino «già temporanea-
             mente inabile alle fatiche di guerra» ma risultato idoneo a servizio attivo incon-
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             dizionato a seguito della visita medica a cui era stato sottoposto il 24 aprile .
                Intanto il maggiore Caccia, addetto militare al Cairo, informava il governo
             italiano della disfatta inglese nella seconda battaglia di Gaza e delle imminenti
             sostituzioni in seno ai comandi militari britannici. Le informazioni in suo pos-
             sesso confermavano le precedenti indiscrezioni di Negrotto Cambiaso, inglesi
             e francesi avevano raggiunto un accordo per un’azione comune su Gaza e il
             contingente transalpino era appena giunto al fronte in attesa di nuovi rinforzi
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             promessi dal governo di Parigi .
                Sia Negrotto Cambiaso che Caccia trasmettevano queste informazioni con
             la massima urgenza per trarne norma nella costituzione del contingente italiano
             che, in caso affermativo, non aveva ragione di essere limitato a poche centinaia
             di uomini. Imperiali chiese spiegazioni al Foreign Office che precisava che il
             contingente francese fosse in realtà costituito di due battaglioni di tiratori alge-
             rini e di un plotone di spahis. Uno dei due battaglioni era su quattro compagnie,
             l’altro su tre ma volutamente non era fornito il numero effettivo delle unità. Era
             precisato tuttavia che il distaccamento transalpino non avrebbe partecipato agli
             scontri ma si sarebbe limitato alla difesa delle linee di comunicazione a Khan
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             yunis, suo quartier generale .
                Il governo italiano incassava obtorto collo le rassicurazioni inglesi e momen-
             taneamente non forzava la mano per l’aumento del contingente che dunque rima-
             neva di quattrocentocinquantacinque unità: trecentocinquantadue bersaglieri, di
             cui sette ufficiali e centotre carabinieri di cui, come detto, tre ufficiali.
                Nei mesi successivi, si sarebbero aggregati anche il sottotenente dei bersa-
             glieri Alfredo Pizzoni, il tenente del genio Antonio Barluzzi, il tenente dei ca-
             rabinieri Giuseppe Gaspari, i tenenti dei bersaglieri Giuseppe Minardi e Carlo



             12  A. Battaglia, op. cit., p. 122.
             13  «È imminente arrivo altre truppe francesi». AUSSME, E-3 Corpi di spedizione e di occupazione,
                b. 151, fasc. 16, Telegrammi informativi provenienti da Londra, Parigi, Cairo circa concorso alle
                operazioni in Palestina e a quelle svoltesi presso Gaza.
             14  Ibidem e Ivi, fasc. 21, Varie relazioni e informazioni periodiche sul distaccamento in Palestina
                riguardanti la situazione politico-militare.
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