Page 487 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
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V SeSSione - il 1917: proSpettiVe del conflitto                     487



             Vittossich e il capitano di fanteria Felice Mercuri.
                Secondo le previsioni iniziali, al distaccamento doveva essere aggregato un
             ridotto raggruppamento di cinque aerei monomotori SALM S.2, fornito dalla
                 A
             118 squadriglia da ricognizione, che sarebbe dovuto giungere in Egitto all’inizio
             dell’estate. In realtà la squadriglia sarebbe stata costituita nel settembre del 1917,
             mobilitata il 10 ottobre ma trasferita la settimana successiva a Campoformio, sul
             confine italo-austriaco.
                Il 26 aprile 1917 venivano siglati gli accordi di San Giovanni di Moriana,
             ratificati il 18 agosto e il 26 settembre successivi al fine di perfezionare quanto
             stabilito in maniera generica nel Patto di Londra del 26 aprile 1915. Per rassi-
             curare il governo di Roma, l’intesa prevedeva che l’Italia avrebbe ricevuto una
             parte dell’area sud-occidentale dell’Anatolia i cui confini si sarebbero decisi in
             seguito. Per quanto riguarda la Terra Santa, al proposito dell’Italia gli accordi
             recitavano in maniera sibillina: «Hereditary ecclesiastical prerogatives at Jerusa-
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             lem and Bethlehem» .
                In base a quanto stabilito per l’invio del distaccamento militare, il governo
             inglese doveva provvedere a tutti i rifornimenti a eccezione di vestiario, armi,
             munizioni ed equipaggiamento di competenza del ministero della Guerra italia-
             no. La compagnia bersaglieri fu fornita di tenuta di tela color kaki comprendente
             giubba, pantaloni, fasce, mollettiere, mantellina. Capi e accessori non avevano
             tuttavia la stessa tonalità di colore perché giubbe e pantaloni erano di panno kaki
             verdognolo, le mollettiere erano più chiare mentre le mantelline davano sul gial-
             lo. Tra gli altri complementi, elmetti coloniali con trofeo e piumetto, fez al posto
             del berretto da campagna, zaini e tasche da pane grigio-verde, borracce di legno,
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             giberne, cinghie, bandoliere, borse per sciabole e baionetta, coperta da campo .
             Per quanto riguarda i fucili, la compagnia fu armata del modello 70/87 non es-
             sendo disponibile il modello 1891 . Anche i militari dell’Arma, probabilmente
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             per adeguarsi alle altre truppe, vestirono una divisa non ancora prevista dalla
             regolamentazione: giubba a cinque bottoni scoperti di metallo bianco, con due
             taschini e due tasche a toppa con pattine chiuse da bottoni metallici. Il taglio era
             uguale a quello dell’uniforme grigio-verde usata sui fronti europei ma di panno
             kaki con alamari su fondo rosso, il colore dei reparti coloniali. Anche i panta-
             loni erano in panno kaki mentre i gambali erano marroni come la bandoliera, la
             cartucciera e il correggiolo del revolver. Il copricapo era insolito, cappello alla
             boera con cappietto, coccarda e fiamma metallica per i carabinieri, con fiamma


             15  E. Wavell, The Palestine Campaigns in E.W. Sheppard, A Short History of the British Army, Con-
                stable & Co., London, 1933, pp. 90-91.
             16  AUSSME, E-3 Corpi di spedizione e di occupazione, b. 151, fasc. 14, Sintesi di informazioni del
                Ministero della Guerra, DIV-SM. Relative al distaccamento in Palestina.
             17  Ibidem.
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