Page 481 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
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             Il Distaccamento italiano in Siria e Palestina (1917)


             Prof. Antonello BAttAGLiA *



                   ella  seconda  metà  del  1916  terminò  la
             N campagna  per la  difesa  del Canale  di
             Suez, area di strategica importanza per gli Al-
             leati  che  assicurava  un continuo  approvvigio-
             namento di uomini provenienti dall’India  e
             dall’Oceania.
                Il colonnello bavarese Kress von Kressen-
             stein, capo di stato maggiore delle forze turco-
             tedesche, pianificò l’attacco e organizzò la rete
             di rifornimenti attraverso il deserto del Sinai. A
             differenza delle operazioni belliche del passato,
             non voleva avanzare sulla prevedibile linea costiera da El Arish a Porto Said ma
             preferiva insinuarsi nel cuore del deserto, percorrere le aride e assolate cammel-
             liere, per attaccare a sorpresa il settore centrale del canale.
                L’alto comando britannico dibatté a lungo sul sistema difensivo da adottare:
             passivo, a ovest del canale, in attesa del nemico, con trinceramenti, forti posta-
             zioni di mitragliatrici e navi di pattuglia oppure attivo, con l’ipotesi di sbarco ad
             Alessandretta e la costituzione di una testa di ponte in quella zona per costringere
             le truppe turco-tedesche a ripiegare a nord abbandonando le intenzioni belliche
             sul canale. Questa seconda opzione venne scartata dal War Office perché troppo
             dispendiosa, si decise pertanto di trincerare il canale aspettando il nemico.
                Il 26 gennaio 1915 le forze turco-tedesche occuparono l’oasi di Moiya Harab
             poco a est del Piccolo Lago Amaro. Aveva inizio la Offensive zur Eroberung des
             Suezkanals. L’investimento principale avvenne tra Tussum e Serapeum, nel sa-
             liente centrale ma le truppe a difesa del canale, con l’ausilio delle artiglierie na-
             vali, riuscirono a respingere l’ardito tentativo dopo due giorni di combattimento.
                A seguito di questa offensiva, per alcuni mesi non ci furono combattimenti
             di rilievo nella zona perché le attenzioni Alleate si concentrarono a Gallipoli. Lo
             spostamento delle operazioni militari in quella penisola infatti costrinse le forze
             ottomane ad alleggerire la pressione sull’istmo. La campagna, seppur concepita
             per occupare in breve tempo Costantinopoli, costringere il sultano alla resa e
             ristabilire i collegamenti con la Russia tramite il Mar Nero, era de facto una sorta
             di difesa attiva del canale. Le forze in Egitto davano il loro ingente contributo

             *  Direttore esecutivo della Fondazione Roma Sapienza e Docente di Storia della Modernizzazio-
                ne e Storia delle Relazioni Internazionali presso La Sapienza Università di Roma
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