Page 55 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
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I SeSSIone - SocIetà e guerra. Le crISI deL 1917                     55



             parlamentare revocata il 22 dicembre. Il « Tigre » (soprannome di Clemenceau)
             diede anche la caccia agli imboscati e mise al centro della sua comunicazione
             politica il soldato (le Poilu), che visitò al fronte accompagnato da giornalisti.
                Tuttavia l’azione di Clemenceau, provvidenziale uomo politico, fu sostenuta
             da quella di Pétain, provvidenziale uomo militare. Di nuovo, la sfera politica e la
             sfera militare interferivano
                In effetti, Pétain cambiò il modo di fare la guerra. La battaglia della Malmai-
             son (al nord-ovest dello Chemin des Dames, per operare una sorte di catarsi),
             cominciata il 23 ottobre, divenne il modello della « battaglia di scuola » fondata
             su uno scopo limitato e sul materiale piuttosto che sui fanti. L’attacco si svilup-
             pò su un fronte di 11 chilometri con carri armati e con quasi 221 cannoni ogni
             chilometro (ossia il 66 % in più rispetto ad aprile ) In una settimana i francesi
             conquistarono il loro obiettivo, causando 40 000 perdite tedesche, facendo 11
             000 prigionieri, prendendo 210 pezzi di artiglieria pesante e 750 mitragliatrici
                                       a
             (dal 16 al 20 aprile 1917, la 6  armata non aveva preso che 5 300 prigionieri e 80
             cannoni). I francesi ebbero « solo » 4 000 caduti, ossia l’8 % degli effettivi impe-
             gnati, e probabilmente tra 20 000 e 26 000 tra feriti e dispersi . Poi, la direttiva
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             n° 4 del 22 dicembre 1917 sistematizzò una « difesa elastica » su due o tre linee
             successive, rompendo radicalmente con la dottrina della sacra difesa del territo-
             rio sulla prima linea, fissata da Joffre fin dall’inizio della guerra. La popolarità
             di Pétain raggiunse allora l’apice secondo le memorie del generale americano
             John Pershing. In piazza, soldati lo guardavano con ammirazione. Bambine gli
             offrivano fiori. « Gli uomini, in generale, hanno fiducia, hanno fiducia in loro
             stessi, hanno fiducia in Pétain », scrisse un soldato del 409° fanteria. Un altro,
                             a
             del 19° fanteria, 6  armata, notò : « Il generale Pétain ha un stile molto chic : é un
             bell’ uomo ,alto, ben piantato, sguardo chiaro, fa la migliore impressione. […]
             Ha radunato gli ufficiali, e ha detto a loro di essere affabili con i loro soldati, e
             quando questi tornavano dalla licenza, invece di istupidirli con punizioni, ha
             detto di tirare sù il loro morale e di fare sì che fossero meno di umore nero. E’
             tutto vero ! Credeteci ! » .
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                Inoltre, la Francia, alla fine del 1917, sembrava aver accolto il mondo intero
             per vincere : britannici, neozelandesi, australiani, canadesi, sudafricani, belgi,
             americani, russi, portoghesi, polacchi e cecoslovacchi in unità appositamente
             costituite, italiani, truppe coloniali dell’Africa, dell’Asia e dell’Estremo Oriente.
                In queste condizioni, il morale della truppa migliorò in maniera spettacolare.
                Alla fine del mese di dicembre, un rapporto della Sezione Informazioni mi-
             litari, notò : « Si accetta, una volta fatta, la defezione russa. Si crede ad una


             47  COCHET FRANÇOIS, La Grande Guerre…, op. cit., pp. 263-265. DUROSELLE JEAN-BAP-
                TISTE, La Grande Guerre…, op. cit., p. 214.
             48  NICOT JEAN, Les poilus ont la parole…, op. cit., pp. 67-68.
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