Page 56 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
P. 56

56                                                   il 1917. l’anno della svolta



             nostra vittoriosa resistenza, persuasi che il nostro comando supremo ha preso
             e saprà prendere tutte le misure che romperanno la spinta tedesca se ci sarà.
             Certo, la stanchezza, il desiderio di pace figurano nella corrispondenza ma […]
             l’idea che la prossima offensiva tedesca costituirà l’ultimo sforzo del nemico
             […] prima dell’entrata in linea americana [indica] che, per consequenza, la pace
                        49
                                                     a
             è prossima» . Una lettera del 265° fanteria, 6  armata, (non datata però della fine
             dell’anno) senza dubbio tradusse meglio lo stato d’animo che poteva esistere
             nell’esercito: «Il morale è alto malgrado tutti gli scandali, tanto all’interno quan-
             to all’esterno; credo che questa derivi dal fatto che gli uomini sono ben nutriti
             e che hanno fiducia nei loro capi attuali. Pétain é altrimenti stimato rispetto alla
             stima che Joffre conobbe, e credo, secondo me, che lo meriti totalmente ; alcuni
             sembrano temere che i Boches ci facciano vacillare quando avranno riportato
             le loro divisioni da ciò che era la Russia! Si, ci faranno magari vacillare, ma
             tireranno le cuoia davanti alle nostre numerose mitragliatrici e alla nostra ottima
             artiglieria. C’é una cosa sicura, è che con la defezione di questi porci russi, se
             noi vogliamo battere i tedeschi, ci vorranno ben due anni. L’esercito lo sa : cosa
             si aspetta per dirlo al Paese ? Brutalmente, al modo Clemenceau» .
                                                                       50
                In definitiva, l’anno 1917, «l’anno dell’angoscia », come lo chiamò Jean-Bap-
                          51
             tiste Duroselle , fu una svolta in Francia, segnata dall’interferenza costante tra
             la sfera politica e quella militare tanto in opposizione, quanto in accordo. Però,
             e questo é senza dubbio l’insegnamento storico di quest’anno, fu quando le due
             sfere politica e militare furono in simbiosi, cioé all’estrema fine dell’anno, che
             si poté finalmente intravedere la possibilità di una vittoria, grazie certo alla su-
             periorità materiale e numerica ottenuta nel 1918 ma anche per uno stato mentale
             elaborato nel 1917 poco a poco, nel dubbio, nella rivolta e nella resistenza.



















             49  Ibid., pp. 242-243.
             50  Id., p. 69.
             51  DUROSELLE JEAN-BAPTISTE, La Grande Guerra…, op. cit., p. 185. é il titolo della terza
                parte del libro.
   51   52   53   54   55   56   57   58   59   60   61