Page 67 - Il 1917 l'anno della svolta - Atti 25-26 ottobre 2017
P. 67
I SeSSIone - SocIetà e guerra. Le crISI deL 1917 67
considerazioni conclusive
Al termine delle ostilità, quella statunitense è, quindi, una macchina militare
efficiente e ben rodata, e cui capacità sono enfatizzate dal fatto che, nello stesso
periodo, gli altri belligeranti (primi fra tutti gli Imperi centrali) si trovano a spe-
rimentare – oltre a gravi difficoltà economiche - una preoccupante scarsità di ma-
nodopera. Anche se il termine del conflitto si sarebbe tradotto in una contrazione
di alcuni indici (ad es., le forze armate sarebbero state rapidamente smobilitate e
l’indice della produzione industriale sarebbe tornato a quota 108 nel 1920), molti
di questi cambiamenti avrebbero avuto carattere strutturale, in particolare per
quanto concerne il livello di tassazione e il peso della macchina governativa. Gli
Stati Uniti, in altre parole, sarebbero stati profondamente cambiati dall’esperien-
za del conflitto. Con la Prima guerra mondiale, il ruolo degli USA nel mondo su-
bisce una drastica trasformazione e il Paese – nonostante le pulsioni isolazioniste
che avrebbero continuato a caratterizzarlo fino a XX secolo inoltrato - assume
una nuova postura globale, che si sarebbe dispiegata ampiamente già nel corso
del dopoguerra. La dinamica dei prestiti interalleati, ad esempio, che vedeva gli
Stati Uniti soli creditori netti (per un ammontare quantificato nell’ordine dei 10
milioni di dollari con diciassette Paesi) verso le altre Potenze dell’Intesa, avreb-
be presto collocato gli Stati Uniti al centro di un complesso reticolo di transazio-
ni finanziarie, i cui effetti, ancora una volta, si sarebbero dispiegati appieno dopo
il termine del conflitto. Il piano Dawes (1924) e il “Piano Young” (1929-30), a
loro volta, avrebbero accentuato questo coinvolgimento, facendo del mercato
statunitense il perno del sistema di finanziamento delle riparazioni imposte alla
Germania, quantificate nel 1921 in 132 miliardi di marchi oro e ridotte a 112 nel
1930. Al 1931, quando la moratoria disposta dal Hoover avrebbe condotto alla
sospensione dei pagamenti (sospensione confermata nel 1932 dalla conferenza
interalleata di Losanna), di questa somma, sarebbero stati effettivamente pagati
solo 20 miliardi circa, 12,5 dei quali forniti dal sistema bancario e creditizio
statunitense.
Infine, il contributo fornito all’esito finale del conflitto avrebbe permesso a
Washington di orientare in maniera importante gli esiti dei negoziati di pace, sia
nei confronti degli ex nemici degli Imperi centrali, sia nei confronti delle Po-
tenze dell’Intesa, rispetto alle quali forma dell’‘associazione’ allo sforzo bellico
aveva alimentato, nei mesi precedenti, un ampio margine di ambiguità. Il noto
discorso dei Quattordici punti (8 gennaio 1918) delinea esplicitamente i tratti
della Pax americana, così come concepita dall’amministrazione Wilson. Il fatto
che i principi delineati in tale discorso siano formalmente accettati della Potenze
dell’Intesa solo fra la metà di ottobre (Gran Bretagna) e l’inizio di novembre
(Italia e Francia), in seguito alla lunga opera di mediazione portata avanti da uno
dei più stretti collaboratori del Presidente - il “colonnello” Edward House - è,
tuttavia, indicativo di come essi si scontrassero con le priorità (e le ambizioni)