Page 136 - Il 1918 La Vittoria e il Sacrificio - Atti 17-18 ottobre 2018
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che non significa dissidio, dei suoi enti di retrovia dagli altri enti militari.
b) lasciare l’impiego dei mezzi aerei come oggi si svolge, finché non si
sia costituita una tale massa di materiali bellici aerei da offesa e da difesa
(bombardamento e caccia) da far ritenere conveniente uno speciale ordi-
namento di tipo inglese” .
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La Direzione centrale d’aviazione e il ritorno di Giulio Douhet.
L’organigramma vedeva due Direzioni centrali, una dedicata al “più leggero”
(palloni e dirigibili), l’altra al “più pesante” (aviazione). pur collocate su un pia-
no paritetico, era evidente la preminenza della seconda sulla prima. L’avvento
del Commissariato permise il ritorno a un incarico aeronautico di Giulio Douhet,
chiamato da Chiesa a guidare proprio la Direzione centrale di aviazione. allon-
tanato dal comando del Battaglione aviatori dopo il dissidio scoppiato con Moris
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riguardo il Caproni 300 , Douhet non aveva avuto più alcun incarico in ambito
aeronautico. Nel 1916 il Sottocapo di S.M. dell’Esercito, generale Carlo porro,
lo aveva segnalato a Marieni per un impiego presso la Direzione generale, ma
ne aveva incontrato il fermo rifiuto . pur continuando a occuparsi di aviazione
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attraverso scritti e articoli sulla stampa, Douhet aveva dedicato alla guerra in
corso la maggior parte della sua attività di analista, formulando feroci critiche
sulla condotta di Cadorna, critiche che troveranno espressione più compiuta nel
famoso memoriale inviato ad alcuni membri del governo, e in particolare a Le-
onida Bissolati che glielo aveva commissionato. La diffusione del memoriale,
letto anche da persone estranee al governo, gli costò il deferimento al tribunale di
guerra di Codroipo per aver violato le norme sulla riservatezza e la conseguente
condanna a un anno di arresti, scontato nella fortezza di Fenestrelle tra l’ottobre
del 1916 e quello del 1917 .
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Douhet aveva continuato a occuparsi di aeronautica anche durante la deten-
35 Eugenio Chiesa, Discorsi parlamentari 1906-1924, Giuffrè, Milano, 1960, pp. 407-408. L’in-
tervento di Chiesa al Senato è del 30 aprile.
36 La vicenda è ben nota: nel 1914 Douhet aveva presentato a un gruppo di industriali e ad alcuni
giornalisti il nuovo velivolo progettato da Gianni Caproni Ca.300, senza chiedere le dovute
autorizzazioni ai suoi superiori e in particolare a Moris, suo superiore diretto. Ne nacque un
braccio di ferro conclusosi sul finire del 1914 con l’allontanamento di Douhet. Si veda in me-
rito: Eric Lehmann, La guerra dell’aria. Giulio Douhet, stratega impolitico, il Mulino, Bo-
logna, 2013, pp. 28-32. Sui rapporti tra Douhet e Gianni Caproni in questa fase, cfr. Gregory
alegi, Douhet, Caproni e le origini del bombardamento strategico, in «Rivista aeronautica»,
anno LXXI (1997), n. 1, pp. 102-107.
37 La lettera di porro, del 26 aprile 1916, e la risposta di Marieni sono pubblicate sul sito www.
marieni.saredo.it.
38 per una ricostruzione dell’intricata vicenda rimandiamo all’ampio e documentato studio di
Giancarlo Finizio, Fra guerra, aviazione e politica. Giulio Douhet, 1914-1916, Youcanprint,
Tricase, 2017.

