Page 170 - Il 1918 La Vittoria e il Sacrificio - Atti 17-18 ottobre 2018
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                I Distaccamenti “speciali” – come quello comandato dal Maresciallo Mag-
             giore Medaglia d’argento al Valor Militare Gaetano pizzighella, sul quale il ne-
             mico arrivò a stabilire una taglia sulla testa – furono, invece, impegnati ad assu-
             mere informazioni sul nemico, guidando la Fanteria in ardite attività esplorative.
                Giova rammentare, a questo proposito, le eroiche gesta del plotone di finan-
             zieri che il 6 aprile 1916 divenne, volontariamente, parte integrante della Com-
             pagnia Volontari Esploratori alpini, c.d. “Compagnia della morte”, del Capitano
             degli alpini Cristoforo Baseggio, reparto precursore della specialità degli arditi,
             oppure le audaci azioni di sabotaggio che in Val d’astico distrussero le fortifi-
             cazione nemiche nonché le Guardie di finanza che combatterono, insieme agli
             alpini in Carnia, guadagnandosi l’ammirazione del nemico, come testimoniato
             a guerra finita, dallo stesso Comandante del VII Corpo d’armata austriaco, il
             Maresciallo d’Ungheria, arciduca Giuseppe d’asburgo, in una lettera inviata al
             Generale Sante Laria.
                per  ricordare  il  valore,  il  coraggio  e  l’eroismo  delle  Fiamme  Gialle  nella
             Grande Guerra, è opportuno in questa sede richiamare alla memoria due epi-
             sodi che videro protagonisti, da una parte, il Maggiore Medaglia d’argento al
             Valor Militare Giovanni Macchi (tra i primi ufficiali decorati al Valor Militare
             da parte italiana) il quale, pur circondato dal nemico, nel 1915, sul pal picco-
             lo, piuttosto che arrendersi “…portandosi primo ove maggiore era il pericolo,
             nobilissimo esempio di altruismo, con frase imperiosa e parola elevata incitò
             i pochi dipendenti a tornare sul fronte rimanendo fermo sul posto, nonostan-
                                                                                   11
             te l’accerchiamento nemico, fino a che cadde mortalmente ferito alla testa”
             e, dall’altra, il Comandante del II Battaglione, il Tenente Colonnello Medaglia
             d’argento al Valor Militare Sante Laria che, sul podgora, sebbene ferito due vol-
             te, continuò a dirigere l’azione finché un terzo colpo all’addome non lo costrinse
             a cedere il comando. E, ancora, è doveroso ricordare il tanto sangue versato per
             la difficilissima conquista delle munitissime posizioni austriache del Monte Spe-
             rone e la tenace resistenza, durante i giorni cruciali della Strafexpedition, del I
             Battaglione in Val d’arsa e del VII, del IX e del XVII Battaglione in Val d’astico
             e, nel ‘16, l’incredibile ascesa per la conquista del Monte Cimone realizzata da
             quarantotto ardite Guardie di finanza appartenenti al VII Battaglione, anch’essa
             condotta con molta difficoltà dovuta all’aspra morfologia del terreno caratteriz-
             zato da elevate pendenze e imponenti rocce strenuamente difese dal nemico.
                Nell’autunno del 1917, durante la drammatica ritirata di Caporetto, le Guardie
             di finanza del XVIII Battaglione impedirono che la Bandiera dell’84° Reggimen-
             to Fanteria, decorata di Medaglia d’oro al Valor Militare, cadesse in mano nemi-
             ca, mentre il I, l’VIII, il XVI, e il XVIII Battaglione giunsero al piave in perfetto
             ordine e furono subito incaricati di svolgere importanti servizi di polizia militare.


             11  Così come recita la motivazione dell’onorificenza conferita con il D.L. 14 ottobre 1915.
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