Page 225 - Il 1918 La Vittoria e il Sacrificio - Atti 17-18 ottobre 2018
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             diventa compito principale uffici p ». Gli ufficiali p dovevano creare nuclei di
             ufficiali volenterosi, che li aiutassero durante le ore libere; era inoltre loro com-
             pito intensificare le attività delle Case del soldato, anche aprendone di nuove,
             incentivare la frequenza delle scuole analfabeti nonché istituire altri spacci co-
             operativi.
                alle truppe bisognava chiarire soprattutto le ragioni di una smobilitazione
             progressiva. Gli ufficiali p spiegavano che la smobilitazione era nell’interesse
             dello stato, ma che ancora non era stata firmata la pace, quindi era necessario
             mantenere un contingente in grado di far rispettare le clausole dell’armistizio;
             inoltre il ritorno a casa doveva essere graduale per evitare una vasta crisi di
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             disoccupazione e per non collassare i trasporti . Nel gennaio 1919 temi di con-
             versazione furono il nuovo regolamento degli uffici di collocamento e “L’opera
             Nazionale pro Combattenti” .
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                La missione degli ufficiali p per le popolazioni era di diffondere lo «spirito
             di italianità», facendo arrestare eventuali agenti nemici, disertori e prigionieri,
             ma anche di «tenersi sempre al corrente dei bisogni, delle condizioni igieniche
             e sanitarie e dello stato d’animo delle popolazioni, segnalando immediatamente
             le più urgenti necessità ». In alto adige, dove i tedeschi erano in stragrande
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             maggioranza, era necessario evitare di suscitare l’impressione che l’occupazione
             italiana fosse temporanea o transitoria, senza però compiere atti che potessero
             apparire come una violazione di libertà .
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                Il comando supremo esortò spesso il servizio p all’assistenza dei soldati ed al



             85  Comando supremo, Telegramma, 12 novembre 1918, firmato Badoglio. aUS.SME, F2/105/1.
             86  1ª armata, sezione p, azione di servizio “p” nei territori liberati, fra le truppe e tra i prigionieri
                 restituiti dal nemico, circ. 3051/p del 24 novembre 1918, firmata Casoni. aUS.SME, E1/47/
                 Circolari servizio p. Il volume L’esercito italiano tra la 1ª e la 2ª guerra mondiale. Novembre
                 1918 - giugno 1940, Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito, Roma 1954, p. 25,
                 indica tra le motivazioni della lentezza della smobilitazione anche le operazioni in Libia, dove
                 furono inviate tre divisioni ai primi del 1919. I problemi militari - e quelli politici - all’in-
                 domani dell’armistizio sono analizzati da G. rocHat, L’esercito italiano da Vittorio Veneto a
                 Mussolini, Laterza, Bari, 1967, pp. 13-14 e 33-35.
             87  Gli ufficiali p dovevano presentare questa istituzione agli ufficiali di ogni battaglione e farne
                 oggetto di conversazioni con i soldati, ma anche preparare per la stessa opera Nazionale una
                 relazione su «necessità, desideri, intenzioni, propositi» dei militari prossimi al congedo, se-
                 guendo un questionario, lo Schema di quesiti a rivolgere ai combattenti. Comando supremo,
                 ufficio stampa e propaganda, opera Nazionale pro Combattenti, circ. 4220 del maggio 1919,
                 firmata da Scipioni, con allegato lo Schema di quesiti da rivolgere ai combattenti. aUS.SME,
                 F2/189/5. purtroppo non conosciamo gli esiti di questa inchiesta.
                 Una raccolta di circolari della 1ª, 3ª e 9ª armata nel periodo dell’armistizio sono edite in L’e-
                 sercito italiano nella Grande Guerra, vol. V, tomo 2° bis, cit.
             88  9ª armata, circ. 4982/p del 15 novembre 1918, cit.
             89  1ª armata, circ. 3051/p del 24 novembre 1918, cit.
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