Page 230 - Il 1918 La Vittoria e il Sacrificio - Atti 17-18 ottobre 2018
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             effetto che accentuare nei soldati la sensazione di aver sopportato grandi sacrifici
             e di aver diritto a particolari ricompense. Certo non riuscirono, se non in piccola
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             misura, ad acquistare credibilità e popolarità agli occhi dei combattenti ».
                Si può discutere sulle conseguenze dell’azione del servizio p per il clima
             politico del dopoguerra e per l’affermazione dell’ideologia fascista, ma durante
             la guerra gli effetti del servizio p furono senza dubbio positivi: l’ufficio fu istitu-
             ito in una contingenza molto delicata per l’esercito, che si stava riorganizzando
             dopo lo sfondamento subìto a Caporetto e che ancora in primavera registrava
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             preoccupanti indici di diserzione . Le truppe diedero concrete garanzie di tenu-
             ta a partire da maggio/giugno, cioè quando si ebbero i primi effetti dell’azione
             del nuovo organismo; l’esercito resse bene l’offensiva nemica del giugno ‘18,
             durante l’estate non fece registrare gli episodi di ammutinamento dell’anno pre-
             cedente e ad ottobre sfondò le linee austro-ungariche. prezzolini, entusiasta so-
             stenitore del servizio p, analizzando la vittoria nell’immediato dopoguerra arrivò
             a sostenere che «una parte del merito ce l’ha avuta anche il servizio p. Sì, in co-
             scienza quegli uomini che seppero crearlo, che gli dettero, come in talune armate
             ha veramente avuto, quel carattere di umanità profondo e di simpatia, di cordiale
             interessamento e di altezza morale che esso ha raggiunto, sì, in coscienza quegli
             uomini possono dire di avere contribuito largamente alla vittoria ». ai fini della
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             tenuta morale delle truppe fu determinante la nuova strategia difensiva inaugu-
             rata da Diaz, che pose fine alle continue, logoranti azioni offensive intraprese
             da Cadorna, ma un contributo venne sicuramente anche dal nuovo orientamento
             nella gestione dei suoi uomini, soldati ed ufficiali. Questa nuova attenzione alle
             esigenze dei militari si tradusse concretamente in alcune disposizioni di carattere
             assistenziale e nell’istituzione del servizio p, che fu un’organizzazione innova-
             tiva perché ebbe un’agile struttura parallela alla gerarchia di comando, relati-
             vamente svincolata dalla rigida burocrazia militare, e perché offrì a cittadini in
             uniforme un ruolo di responsabilità di primo piano.










             105 G. SaBBatUcci, I combattenti del primo dopoguerra, cit., pp. 6-7.
             106 Il presidente del Consiglio orlando affermò che «nell’ultimo anno di guerra Diaz vi fu un
                 momento in cui diventò impressionante il fenomeno delle diserzioni, impressionante come
                 non era mai stato, forse neanche sotto Cadorna. Ciò avvenne nel maggio 1918». Citato da r.
                 Monteleone, Lettere al re. 1914-1918, editori Riuniti, Roma, 1973, p. 51. In realtà da una
                 prima analisi delle Relazioni sullo spirito dei soldati del servizio p il momento più difficile
                 l’esercito lo passò tra marzo e l’inizio di aprile 1918.
             107     G. PreZZolini, Tutta la guerra, cit., p. 460.
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