Page 234 - Il 1918 La Vittoria e il Sacrificio - Atti 17-18 ottobre 2018
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234 il 1918. la Vittoria e il Sacrificio
del Comando Supremo.
Gli “esploratori” del 39° rappresentano, per durata ed efficacia, la punta di
diamante dei cecoslovacchi in Italia. Il tempo, la necessità di truppe fresche ed
un intenso lavorio diplomatico fanno poi affiancare a costoro, che hanno compiti
che oggi definiremmo da truppe speciali, dei reparti, diciamo così, regolari. La
strada è lunga: inizialmente i prigionieri sono riuniti nel campo di padula dove
gli elementi politicamente più attivi propagandano la necessità di andare a com-
battere l’austria, avvalendosi anche della diffusa appartenenza dei prigionieri
al “Sokol”, un’associazione ginnica con spiccate tendenze nazionaliste. poi il
governo italiano autorizza la formazione di battaglioni lavoratori, disarmati, con
uniforme italiana dotata di contrassegni particolari, da impiegare in lavori di for-
tificazione, e si presenteranno in 9.000, suddivisi poi in sette battaglioni.
Infine, già prima della convenzione del 24 aprile 1918 per la formazione di
truppe cecoslovacche, gran parte di questi primi volontari, insieme ad altri pro-
venienti da padula, affluiscono in Umbria dove, in diverse località, prende vita la
6 Divisione Cecoslovacca (sesta perché le prime cinque sono quelle di Russia e
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a
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di Francia). La divisione è su due brigate (11 e 12 ) di due reggimenti di tre bat-
taglioni ciascuno, oltre ad una batteria di bombarde, due battaglioni mitraglieri,
quattro battaglioni complementari e reparti del genio e dei servizi. ai primi di
maggio la divisione conta già 198 ufficiali e 10.138 sottufficiali e soldati oltre
a 166 ufficiali e 1.235 sottufficiali e soldati italiani. Italiani sono gran parte dei
reparti tecnici ed i comandanti a partire dal livello di compagnia. La forza del-
la divisione sarà poi ulteriormente aumentata, anche con l’immissione del 39°
Reggimento, fino a raggiungere i 19.000 uomini. L’uniforme è quella italiana
con mostrine, senza stellette, bianco-rosse, spesso filettate di bleu, cappello al-
pino con il falco (“sokol”) invece dell’aquila ed uno speciale scudetto al braccio
sinistro.
Già prima che tutta la divisione sia pronta al combattimento il I battaglione
del 33° Reggimento è inviato sul piave dove è coinvolto nell’offensiva austriaca
di mezzo giugno. Si batte con tenacia perdendo 201 uomini tra morti e feriti
oltre a 15 legionari che, catturati, sono i primi dei 46 che, nel corso della guer-
ra, concludono la loro esistenza su forche improvvisate o venendo fucilati. Da
metà agosto la divisione è in linea e le viene affidato il tratto di fronte del Monte
altissimo di Nago, tra il Garda e l’adige, che difende vittoriosamente in più
scontri, di cui quello di Doss alto, il 21 settembre, è il più rilevante. Dal 6 otto-
bre la divisione è ritirata dalle prime linee in vista del suo ampliamento in corpo
di armata, sanzionato il 23 ottobre, grazie ad altri volontari che affluiscono dai
campi di prigionia.
agli ordini del Generale Luigi piccione il Corpo di armata Cecoslovacco è
su due divisioni di tre reggimenti di fanteria ciascuna, la 6 con i reggimenti 31°,
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32° e 35° e la 7 con i reggimenti 33°, 34° e 39°. ogni divisione ha inoltre tre
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