Page 238 - Il 1918 La Vittoria e il Sacrificio - Atti 17-18 ottobre 2018
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                                                          Questa  cattiva  accoglienza
                                                       induce il nostro governo a scio-
                                                       gliere e a disarmare la Legione
                                                       ed alla sua sostituzione con bat-
                                                       taglioni di marcia su quattro se-
                                                       zioni di 200 uomini con ufficia-
                                                       lità romena tranne il comandante
                                                       di  battaglione,  italiano  con  un
                                                       limitato numero di collaboratori
                                                       della stessa nazionalità. I batta-
                                                       glioni, organizzati ad avezzano
                                                       (dove hanno occasione di scon-
                                                       trarsi con prigionieri ungheresi,
                                                       facendo  uso  delle  armi,  il  12
                                                       agosto  1919,  provocando  due
                                                       morti e 45 feriti) e ad altamura
                                                       sono  colpiti  da  un’epidemia  di
                                                       tifo  petecchiale  che  provoca  la
                                                       morte di 400 uomini, quasi tutti
                                                       ad altamura, dove si ammalano
                                                       anche un cappellano, una croce-
                                                       rossina e quattro medici italiani.
                                                       L’epidemia si protrae da aprile a
                                                       luglio.
             1918 una cartolina illustrata                Nel  corso  dell’estate  sono
             della Legione Romena in Italia
                                                       immessi nei battaglioni di mar-
             cia ufficiali e soldati di etnia ungherese e tedesca (i Sassoni della Transilvania)
             divenuti , pur non volendolo, sudditi  romeni dopo la guerra. Un inserimento
             difficile, specie per gli ufficiali che erano appartenuti sino ad allora a minoranze
             egemoni nella Transilvania e che non parlavano il romeno e, talvolta, neppure
             l’ungherese. E gli ufficiali italiani, organizzando i reparti, devono fare opera di
             mediazione per favorire il loro inserimento.
                progressivamente- avrà termine soltanto nell’aprile del 1920- avviene il rim-
             patrio di tutti i romeni presenti in Italia. alla fine saranno stati rimpatriati 717
             ufficiali e 37.231 soldati. L’accoglienza riservata ai nuovi arrivati ed agli ufficiali
             italiani che li accompagnano è diversa da quella fatta la prima volta, alcuni batta-
             glioni sono subito immessi nell’esercito romeno ed altri, nel dicembre del 1919,
             sono passati in rivista del re.
                Nei primi anni del dopoguerra la Romania riceve dall’Italia armi ed altro ma-
             teriale bellico, ma l’apporto militare italiano alla rinascita dell’esercito di Buca-
             rest non è in grado di produrre risultati di carattere politico, la Romania, con altri
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