Page 326 - Il 1918 La Vittoria e il Sacrificio - Atti 17-18 ottobre 2018
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326 il 1918. la Vittoria e il Sacrificio
italiano; avanzò la proposta di statizzazione delle scuole medie cittadine e di un
maggiore controllo statale sulle scuole elementari, “entrambe notoriamente vivai
dell’irredentismo”; propose “un’accurata epurazione del personale scolastico ai
danni di tutti gli elementi inaffidabili”, sciolse numerose associazioni italiane .
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Conrad presentò le misure del luogotenente di Trieste come un esempio di ciò
che si sarebbe dovuto compiere in tutti i Kronländer in cui si manifestavano
“simili condizioni sfavorevoli e spesso pericolose per lo Stato”. La sua conclu-
sione era chiarissima nel rivendicare alle autorità militari un ruolo centrale nella
determinazione di tutti i provvedimenti relativi alla gestione della vita pubblica, i
quali, se apparentemente riguardavano ambiti lontani da quello bellico, erano “in
realtà di grande importanza per la capacità di difesa della Monarchia” . Indiret-
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tamente, dunque, ogni questione civile assumeva un’indiretta valenza militare,
giustificando così la debordante influenza dell’esercito su governo e amministra-
zione.
In entrambi i territori le autorità militari manifestarono una vera e propria
ossessione per il pericolo irredentista, costantemente ingigantito, colto in qual-
siasi espressione d’italianità, anche se semplicemente di carattere linguistico e
culturale. La guerra e i conseguenti poteri speciali che garantiva ai militari, ven-
nero visti come l’occasione per fare i conti una volta per tutte con l’irredentismo
italiano, attraverso, tra le altre cose, il trasferimento di funzionari pubblici consi-
derati inaffidabili, l’internamento spesso frettoloso dei sospetti, lo scioglimento
dell’associazionismo italiano. I piani per il futuro prevedevano un ulteriore salto
di qualità, con la tedeschizzazione dei toponimi e delle insegne pubbliche e pri-
vate, l’introduzione in tutta l’Austria del tedesco come lingua di stato, la limita-
zione della presenza economica riconducibile al Regno d’Italia, ecc .
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Questo clima ebbe dei riflessi pesanti ai danni dei soldati di lingua italiana,
che vissero immediatamente forme di discriminazione e veri e propri maltrat-
tamenti, destinati ad aumentare esponenzialmente dopo l’ingresso dell’Italia in
guerra contro l’ex alleato. Il ribaltamento dell’alleanza operato da Roma pro-
vocò in Austria l’esplodere del già presente risentimento antitaliano, che non
poteva non avere delle ricadute sulla popolazione parlante la lingua dell’odiato
ex alleato. In precedenza un effetto moderatore lo aveva esercitato il timore che
notizie di maltrattamenti ai danni di italofoni avrebbero potuto scatenare campa-
gne giornalistiche della stampa italiana, aumentando pericolosamente il solco tra
i due alleati. La nuova situazione spazzava via definitivamente simili scrupoli.
35 La relazione del luogotenente è riportata in ÖSta, Kriegsarchiv (Ka), Kriegsministerium
(KM), präsidialbüro (präs), 1915, 53-2/14, Nr. 14714, Karton 1739, il capo di Stato maggiore
Conrad al ministero della Guerra, 17.7.1915.
36 Ivi.
37 Cfr. ÜBEREGGER, L’altra guerra, cit.; pIRCHER, Militari, cit.