Page 352 - Il 1918 La Vittoria e il Sacrificio - Atti 17-18 ottobre 2018
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352 il 1918. la Vittoria e il Sacrificio
Ungheria sono limitati. Solo nel dicembre 1917 gli Stati Uniti entrano formal-
mente in guerra con Vienna e anche questo passo è compiuto – come dichiara
il Presidente nel discorso che precede il voto del Congresso – più che altro per
la necessità di «spazzare via tutti gli ostacoli al successo» («clear away with a
thorough hand all impediments to success») nella guerra contro la Germania,
di cui la Duplice monarchia, «non padrona di se stessa», sarebbe un «semplice
vassallo» («Austria-Hungary is […] not her own mistress but simply the vassal
of the German Government») .
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L’isolamento in cui l’Italia si viene, di fatto, a trovare intorno alla fine del
1917 peggiora a questa situazione. Anche per questo motivo il governo Orlando
cerca di porre in essere una politica più pragmatica di quella dei suoi predeces-
sori, in particolare per quanto concerne la questione adriatica. Già dell’inverno
1917-18 e con maggiore forza nella primavera successiva, si cerca così di giun-
gere a un compromesso con le forze nazionali degli slavi del sud, in particolare
con il Comitato jugoslavo (talora indicato come Comitato sud-slavo o Comitato
degli slavi del sud). Fondato ufficialmente a Londra il 30 aprile 1915, questo
aveva cominciato a operare in segreto già dell’anno precedente su iniziativa
di figure come Frano Supilo, Ante Trumbić, Ivan Meštrović, Hinko Hinković,
Franko Potočnjak, Nikola Stojanović e Dušan Vasiljević, con l’obiettivo di giun-
gere alla costituzione di uno Stato unitario che comprendesse tutte le popolazioni
slave meridionali (croati, serbi, sloveni, macedoni e montenegrini) al momento
divise fra Regno di Serbia, Regno del Montenegro e Impero austro-ungarico. I
negoziati (destinati a sfociare nel Congresso delle nazionalità oppresse dall’Au-
stria-Ungheria ) non si sarebbero, tuttavia, dimostrati facili. Da una parte, il
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Comitato si trovava a competere con il Consiglio nazionale degli sloveni, croati
e serbi di Anton Korošec, Svetozar Pribićević e Ante Pavelić , attivo all’interno
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dell’Impero e impegnato in un dialogo spesso ambiguo con le autorità di Vien-
16 Extension of the War to austria-Hungary, (December 4, 1917), address to Congress, in Se-
lected addresses and public papers of Woodrow Wilson, cit., pp. 232-38.
17 Sul Congresso delle nazionalità oppresse dell’austria-Ungheria cfr. a. Carteny, Il Congresso
di Roma, patto per le “nazionalità oppresse” dell’austria-Ungheria (1918), in a. Carteny - S.
pelaggi (a cura di), Stato, Chiesa e Nazione in Italia: articoli e contributi sul Risorgimento,
Roma, 2016, pp. 163-85; interessante è anche la lettura di Il patto di Roma. Scritti di Giovanni
amendola, Gius. a. Borgese, Ugo ojetti, andrea Torre, con prefazione di Francesco Ruffini,
Roma, 1919.
18 Nato nel 1869 e morto nel 1930, deputato del partito croato dei diritti (Hrvatska stranka
prava), eletto nel 1906 deputato del regno di Croazia e Slavonia e in seguito vicepresidente
del Consiglio nazionale degli Sloveni, Croati e Serbi, organo di governo dell’effimero Stato
degli Sloveni, Croati e Serbi (29 ottobre-1° dicembre 1918), pavelić non va confuso con il
suo omonimo, poglavnik dello Stato indipendente di Croazia (NDH - Nezavisna Država Hr-
vatska) fra il 1941 e il 1945.