Page 68 - Il 1918 La Vittoria e il Sacrificio - Atti 17-18 ottobre 2018
P. 68
68 il 1918. la Vittoria e il Sacrificio
il fuoco dell’artiglieria al momento adatto” 29
Questo piano operativo, apparentemente obbligato, si scontrava però con
una problematica già presente prima dell’inizio delle operazioni, ma che andò in-
gigantendo nel corso della battaglia. Fino a che infatti i reparti restavano al fronte
e si trovavano a diretto contatto col nemico a prevalere era la logica immediata
e diretta del combattimento, chi si batteva lo faceva innanzitutto e prioritaria-
mente per difendere la propria vita. Lo riconosceva senza infingimenti, a pro-
posito dei combattimenti sul Grappa che dovevano alimentare l’ultima speranza
dell’esercito k.u.k. in un esito favorevole della lotta, il foglio socialista “Arbeiter
Zeitung” del 26 ottobre 1918. Le considerazioni di carattere e di opportunità
30
politica contavano poco se non nulla, anche perché i giornali con inquietanti
novità politiche dall’interno non arrivavano. Un rapporto dell’ufficiale di col-
legamento assegnato all’11ª Armata del 30 settembre osservava, non senza una
certa sorpresa, che:
“In generale si osserva che quelle truppe che occupano da parecchio tem-
po settori difficili sono senz’altro più forti di quelli che stavano nelle re-
trovie, o erano assegnati all’Armata d’oriente e pensavano che per loro la
guerra fosse ormai finita”. 31
Come osservava in un suo studio del dopoguerra il Gen. Ratzenhofer:
“A tener duro restavano le truppe austro-tedesche o quelle che, in posizio-
ni isolate, sfuggivano agli influssi della madre patria, non erano in grado
di avvertire subito lo sviluppo tumultuoso di quanto stava accadendo.”
32
Secondo l’efficace espressione del Ten.Col. Tullio Marchetti, si trattava della
“crosta dura” che proteggeva il “budino retrostante” e che gli attaccanti avreb-
bero dovuto sfondare. Appena spostati nelle retrovie gli stessi reparti erano però
esposti a tutte le insidie del coinvolgimento politico di un impero ormai mori-
bondo, a partire dallo stesso proclama con cui Carlo assicurava larghe autonomie
alle varie nazionalità. La conseguenza era niente meno che un ircocervo. Se im-
33
29 Cassel arthur F. (ed.),The principles of Command in Defensive Battle, Translation of a Ger-
man Document of September 29, 1918, “Field artillery Journal”, 9 (1919), pp. 89-95.
30 “arbeiter zeitung” del 26 ottobre 1918, p. 4.
31 Kerchnawe Hugo, Der zusammenbruch der oesterr.-Ungar. Wehrmacht im Herbst 1918.
Dargestellt nach akten des armee-ober-Kommandos und anderen amtlichen Quellen,
I.F.Lehmanns Verlag, München 1921, p. 24.
32 Ratzenhofer, Der Waffenstillstand, cit., p. 45.
33 La decisa svalutazione operata da Geoffrey Wawro, Morale in the austro-Hungarian army:
the Evidence of Habsburg army Campaign reports and allied Intelligence officers, in Cecil
Hugh, Liddle peter H. (ed.), Facing armageddon. The First World War Experienced, Leo
Cooper Ltd, London 1996, pp. 399-412 dell’esercito austro-ungarico anche sul fronte italiano
sembra ignorare le perdite che, anche nell’ultima battaglia, seppe infliggere agli attaccanti