Page 16 - Carlo Alberto dalla CHIESA - Soldato, Carabiniere, Prefetto
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alessia a. glielmi
dei campi di concentramento per indiziati politici» diffuse dal Comando della II
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Armata - Ufficio ordinamento. Risale a maggio, invece, un documento che riporta
il progetto di allestimento di un reticolato intorno a Forte Mamula .
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Da maggio a settembre il reggimento, in particolare il II battaglione, quello di dalla
Chiesa, svolse numerose attività di perlustrazione, i soldati si spinsero lungo buona
parte del confine del Montenegro. Lo stesso battaglione fu impiegato, inoltre, per
effettuare appostamenti notturni, tradurre gli internati da Forte Mamula a Prevlaka.
Si concluse a settembre per dalla Chiesa l’esperienza in Montenegro. In autunno
fu destinato di nuovo ad Alessandria per il passaggio nell’Arma dei carabinieri e
impiegato nella tenenza di San Benedetto del Tronto.
12 2. TENENTE A SAN BENEDETTO DEL TRONTO:
LA RESISTENZA NASCOSTA
Quali sono i fatti che hanno contato di più nella sua vita? Fu la domanda che il maestro del giornalismo,
Enzo Biagi, in una celebre intervista, pubblicata dal settimanale «Epoca» nell’edizione del 28 febbraio
1981 , sulla lotta al terrorismo, rivolse al Generale Carlo Alberto dalla Chiesa. Dalla Chiesa rispose:
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«Almeno un paio: sotto il profilo militare quando da ufficiale dell’Arma durante la Resistenza, mi trovai
alla testa di bande di patrioti e responsabile di intere popolazioni».
La partecipazione alla Resistenza è la prima esperienza in cui dalla Chiesa, subito do-
po il periodo montenegrino, si trova ad agire, nella duplice condizione di comandante
di uomini e di combattente per la democrazia italiana . Vi partecipa da sottotenente
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dei carabinieri in una città di mare a San Benedetto del Tronto, nelle Marche. Di
siano avviati: a) i civili d’ambo i sessi (vecchi, donne, bambini, infermi) per i quali pur non risul-
tando accertata alcuna colpa diretta, sia stata ravvisata la necessità di toglierli dalla circolazione
per misura di sicurezza o di ordine pubblico; b) gli arrestati o fermati per i quali sono in corso
accertamenti circa le misure da adottare nei loro riguardi (internamento, presa di ostaggio, ecc.
Per questi ultimi, l’accertamento del grado di reità, deve essere fatto a cura dei comandi di Divi-
sione che, espletata la inchiesta ne riferiranno a questo comando per le decisioni del caso. […];
4) Allo scopo di meglio disciplinare la separazione degli internati e degli ostaggi, dispongo che
nel corpo centrale di Forte Mamula siano custodite le donne; in un’ala del forte stesso i civili
maschi internati; nell’altra ala gli ostaggi maschi, rimanendo bene inteso che i tre gruppi di in-
ternati non devono avere un qualsiasi contatto fra loro; 5°) Tutti gli internati di entrambi i campi
devono godere di una certa libertà sempre che non diano luogo a sospetto di volere evadere o
si rendano responsabili di gravi infrazioni alla disciplina interna, nel qual caso saranno puniti
con provvedimenti restrittivi della libertà personale in apposite prigioni da ricavarsi negli stessi
fabbricati dei campi. 6°) Faccio assoluto divieto agli ufficiali comandanti dei campi di ricevere
internandi (sic!) da parte degli organi territoriali militari e civili, senza autorizzazione di questo
comando. 7°) - Per maggiore chiarezza delle presenti prescrizioni aggiungo che tutte le persone
arrestate dai carabinieri divisionali e di Corpo d’Armata sotto l’imputazione di reati previsti dal
Codice penale comune, dal Codice penale militare e dalle ordinanze debbono essere tradotte
non già ai campi, suddetti, bensì alle carceri dei rispettivi tribunali. Il documento è firmato da
Renzo Dalmazzo, Generale di Corpo d’Armata. Ufficio storico dell’Esercito Italiano (Ussme),
Seconda Guerra Mondiale (1940-1945), Diari storici, b. 534, ibidem.
21 Foglio n. 01971 datato 17 marzo 1942, firmato dal Generale Roatta.
22 Documento del 18 maggio 1942 a firma del Colonnello Priamo Pasquini. Ufficio storico dello
Stato Maggiore dell’Esercito Italiano (Ussme), Seconda Guerra Mondiale (1940-1945), Diari storici,
b. 534, ibidem.
23 Il 28 febbraio 1981 il periodico «Epoca» pubblicò la trascrizione di un’intervista. L’intervista
si svolse negli studi dell’emittente Telemond in un evento televisivo trasmesso in due puntate.
24 Il riferimento si trova in C.A dalla Chiesa, In nome del popolo italiano, autobiografia a cura di
Nando dalla Chiesa, Rizzoli, Milano 1997, pp. 57-58.