Page 18 - Carlo Alberto dalla CHIESA - Soldato, Carabiniere, Prefetto
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alessia a. glielmi



                                              In quel periodo il tenente dalla Chiesa si trovò di fatto a collaborare, a supportare
                                              e ad essere supportato attivamente da una rete di patrioti – uomini e donne – che
                                              lottavano per la libertà. Provenivano da diverse estrazioni sociali ed esperienze: un
                                              uomo di mare, il sanbenedettese Giovanni Nebbia, guardiamarina di complemento,
                                              un alpino della «Julia», Spartaco Perini, un’infermiera Emma Lappa.
                                              Come tutte le storie di Resistenza, anche quella delle Marche, in particolare, quella
                                              della zona del Tronto e del Piceno, che è stata solo recentemente approfondita, richie-
                                              de diversi livelli di interpretazione: quello più immediato, riconducibile alle reazioni
                                              degli individui a sistemi oppressivi e di privazione delle libertà, poi c’è l’altro, quello
                                              più complicato, che Parri definì in una celebre massima un dichiarato proposito
                                              di uomini «non a rimorchio dei fatti», ma di una molteplicità di avvenimenti che
                                                                                                                        28
                                              formano un insieme più o meno coerente al quale gli individui diventano gruppo .
       14                                     Ecco, questo ultimo, è il caso dei soldati resistenti, un insieme a cui è ascrivibile anche
                                              Carlo Alberto dalla Chiesa. Individui, che allorquando l’assetto politico e istituzionale
                                              di cui facevano parte era mutato, anzi crollato rovinosamente, decisero di rimanere
                                              a combattere contro i residui del totalitarismo nazi-fascista con una scelta personale
                                              e volontaria o che, in altri casi, in cattività, resistettero preferendo la dura prigionia
                                              dei campi di internamento alla collaborazione con i nazisti. Tutti rappresentarono
                                              componenti essenziali della Resistenza.
                                              Le fonti lacunose e mai dirette, la storia mai compiutamente ricostruita, relativa
                                              all’impegno nelle file della Resistenza di dalla Chiesa, il pudico silenzio, sono state
                                              le ragioni dello scavo archivistico effettuato scandagliando fonti inedite e racco-
                                              gliendo memorie dei discendenti di coloro che di dalla Chiesa furono compagni
                                              di lotta per la libertà. Il lavoro di chi si occupa di rintracciare ed elaborare le fonti
                                              storiche consiste nel leggere e rileggere, nell’interpretare e proporre chiavi di lettura
                                              di eventi e, più appropriatamente, come in questo caso, di un personaggio, un emi-
                                              nente rappresentante delle istituzioni. Per ricostruirlo da diverse angolazioni è stato
                                              importante entrare in contatto con i luoghi in cui si svolsero i fatti e incontrare chi,
                                              erede diretto  di quelle esperienze, è oggi impegnato nel difficile compito di curare
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                                              e divulgare la memoria degli eventi. Da un punto di vista metodologico, il lavoro è
                                              stato organizzato per fasi: prima effettuando una ricognizione bibliografica su ciò
                                              che è stato scritto sulla resistenza nelle Marche e sui personaggi impegnati nella
                                              Resistenza che hanno gravitato intorno a dalla Chiesa, a seguire, è stato effettuato
                                              uno scandaglio delle fonti archivistiche conservate in numerosi luoghi di ricerca
                                              istituzionali  che potevano sostanziare una coerente e diacronica ricostruzione dei
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                                              fatti, non in ultimo, si è scelto di effettuare dei sopralluoghi nel territorio dove nel
                                              1943 si sono svolte le attività al fine di condurre approfondite interviste a chi, figli dei
                                              compagni di resistenza del giovane dalla Chiesa, hanno saputo tutti generosamente
                                              offrire elementi per una ricostruzione puntuale e circostanziata.
                                              Nella città rivierasca, dalla Chiesa giunse nell’autunno 1943, trovando un generale
                                              sentimento di depressione e di paura per lo sbandamento successivo all’8 settem-
                                              bre e la conseguente occupazione nazista. Era lì per comandare la tenenza di San



                                              28  M. Salvadori, La Resistenza nell’Anconetano e nel Piceno, Opere Nuove, Roma 1962, p. 12.
                                              29  Ci si riferisce alle interviste presenti nel volume effettuate a San Benedetto del Tronto ad Anne-
                                              lise Nebbia, figlia di Giovanni Nebbia e a Pietro Perini, figlio di Spartaco Perini, a cui si deve un
                                              affettuoso e doveroso ringraziamento per aver, senza esitazione, accolto le richieste di approfon-
                                              dimento di chi scrive e, generosamente, condiviso i materiali documentari custoditi e i particolari
                                              delle esperienze vissute dai loro genitori insieme con il giovane dalla Chiesa nelle Marche.
                                              30  Gli istituti sono: Archivio storico dell’Arma dei Carabinieri, Archivio Centrale dello Stato,
                                              Archivio del Museo storico della Liberazione, Archivio storico dello Stato Maggiore dell’Esercito
                                              italiano.
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