Page 22 - Carlo Alberto dalla CHIESA - Soldato, Carabiniere, Prefetto
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alessia a. glielmi



                                              attività di piccola guerriglia organizzata dalla Banda «Postiglione», che prese il nome
                                              dal maggiore Italo Postiglione. La banda fu attiva dal 19 settembre e pose le proprie
                                              basi nella zona tra San Benedetto e Ripatransone. È sempre dalla relazione Carlesi
                                              che sappiamo che dalla Chiesa aderì alla banda «Postiglione». «Alle formazioni», si
                                              legge, «concorse in modo particolare il quale presi i contatti diretti con altri ufficiali
                                              della zona come il Capitano Salvi, il tenente della Finanza Paolini, tenente Scipioni,
                                              il guardia Marina Capriotti e Nabbia  (sic!) e il tenente degli alpini Spartaco Perini
                                                                                41
                                              riuscì a creare una efficiente possibilità armata di reazione che si distinse in atti di
                                              guerriglia e sabotaggio».



                                              3.  OPERAZIONE NEBBIA       42
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                                              L’importanza dell’Operazione Nebbia per la cittadina di San Benedetto del Tronto è
                                              scolpita nella pietra, è fissata per sempre sui muri del porto, così come negli amo-
                                                                             43
                                              revoli ricordi di Annelise Nebbia , figlia del guardiamarina Giovanni a cui si deve
                                              il salvataggio, insieme a dalla Chiesa, nell’ottobre 1943, della flotta peschereccia
                                              minacciata dal sequestro da parte dei tedeschi. La notte del 5 ottobre 1943, su Radio
                                              Bari , l’emittente che aveva il compito di informare le formazioni partigiane presenti
                                                  44
                                              in Italia sulle operazioni nel territorio liberato, così come riportato nell’epigrafe del
                                              porto, annunciò il buon esito dell’operazione. L’iniziativa fu condotta con successo da
                                              Giovanni Nebbia, coadiuvato dal tenente dei carabinieri Carlo Alberto dalla Chiesa.
                                              L’8 settembre 1943 Giovanni Nebbia ricopriva la carica di capo sezione dell’Ufficio
                                              leva, reclutamento e arruolamento volontari Regia Marina nella sede di Ascoli Pi-
                                              ceno. Era affiliato alla citata «Banda Postiglione». Dal 25 settembre 1943 operava
                                              nel raggruppamento «Gran Sasso» dove era stato introdotto da Elio Tremaroli,
                                              importante partigiano della zona.


                                              41  Il riferimento è a Giovanni Nebbia.
                                              42  L’attività fu denominata «Operazione Nebbia» in onore di chi la condusse. Radio Bari e Radio
                                              Londra, secondo quanto riporta Annelise Nebbia e riportò Elio Tremaroli nel citato dattiloscrit-
                                              to, annunciarono «Operazione Nebbia giunta a buon fine» per tranquillizzare le famiglie degli
                                              equipaggi.
                                              43  Il volume riporta la trascrizione dell’intervista di Annelise Nebbia, rilasciata in occasione di
                                              questo approfondimento.
                                              44  La stazione radio sita a Bari, nata come Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche (Eiar),
                                              e strumento di propaganda del fascismo, divenne dopo l’Armistizio e l’occupazione alleata del
                                              Meridione, un centro di diffusione fondamentale di messaggi e contenuti militari e politici. Nella
                                              propaganda bellica esercitata da «Radio Bari» un ruolo di grande rilievo venne svolto dalla tra-
                                              smissione l’Italia combatte espressamente indirizzata alle formazioni partigiane operanti su tutto
                                              il territorio nazionale ovvero «ai patrioti italiani che lottano contro i tedeschi». Propaganda, ma
                                              anche funzione di guida e coordinamento dei movimenti sul campo, delle azioni di guerra e del-
                                              le disposizioni politico-militari utili a rendere le brigate partigiane operative sul piano bellico e
                                              informate (tramite messaggi in codice) delle iniziative del nemico nazifascista, delle attività delle
                                              spie (con un’apposita rubrica denominata significativamente «Spie al muro»), con istruzioni per
                                              il sabotaggio, direttive per l’azione. Le trasmissioni de l’Italia combatte (trascritte per la prima volta
                                              attingendo al fondo dell’Istituto centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi) illustrano il percorso
                                              di liberazione del Paese, fanno riemergere le voci della Resistenza e della lotta antifascista con
                                              un documento di grande importanza non solo per la ricerca storica, ma anche per la dimensione
                                              civile e politica. Non è stato possibile rintracciare tra le trascrizioni il messaggio inviato a seguito
                                              dell’esito positivo della Operazione Nebbia. Va precisato che i documenti, conservati presso l’Istituto
                                              centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi (ex Discoteca di Stato), coprono l’arco cronologico del
                                              1944-1945. Per approfondimenti si veda: V.A. Leuzzi – L. Schinzano, Radio Bari nella Resistenza
                                              italiana, Edizioni dal Sud, Bari 2005 e P. Cavallari – A. Fischetti, L’Italia combatte. La voce della Re-
                                              sistenza da Radio Bari, Odradek, Roma 2020. Si ringrazia Pietro Cavallari per le preziose ricerche
                                              e i proficui confronti.
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