Page 17 - Carlo Alberto dalla CHIESA - Soldato, Carabiniere, Prefetto
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L’invio sul fronte Montenegrino e la resistenza nelle Marche
questa esperienza egli conserverà un ricordo coinvolgente, come di una straordinaria,
irripetibile fase di formazione all’esercizio della responsabilità del comando e insieme
di spirito di coesione e di comunanza di intenti con le diverse compagini sociali che
composero la Resistenza. Il fine per tutte era proteggere la popolazione inerme dagli
orrori della guerra. Dalla Chiesa considerò questa esperienza, con rispettoso pudore,
misto a orgoglio, come la prima fonte di legittimazione alla gestione e all’esercizio
della democrazia repubblicana che verrà.
Tuttavia, nelle biografie ufficiali, è riportato sempre come un episodio dai contorni
sfumati.
Le tracce per ricostruire questo pezzo di storia, in effetti, sono state difficilissime da
reperire. Non c’è un documento in cui dalla Chiesa riporti direttamente la sua espe-
rienza ad eccezione dell’intervista citata. Le fonti sono state rintracciate, ma si tratta
di fonti in cui quasi sempre altri raccontano di dalla Chiesa e dalla Chiesa di altri. 13
La ragione sta nel fatto che il tenente di allora, poi capitano, non volle far nulla per
rendere pubblica la sua esperienza, né immediatamente dopo la guerra, né negli
anni che seguirono. Non era interessato al clamore, non correva dietro alle certifi-
cazioni in grado di attestare il suo contributo alla lotta contro l’occupante, dopo l’8
settembre 1943.
La conferma si trova, o meglio non si trova, nella documentazione raccolta dall’Uf-
ficio del Servizio Riconoscimento Qualifiche e per le Ricompense ai Partigiani del
Ministero della Difesa , oggi conservata presso l’Archivio Centrale dello Stato. Nelle
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migliaia di posizioni presenti nessuna è riconducibile al suo nominativo. Non esiste
nessuna pratica che porta il suo nome e nessuna pratica riconducibile direttamen-
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te alle azioni di cui fu protagonista nelle Marche. Anche nel ricchissimo prospetto
pubblicato dal Ministero dell’assistenza postbellica - Commissione regionale Marche
per il riconoscimento della qualifica di partigiano, tra i 294 nomi presenti, tra i quali
compaiono quasi tutti i nomi di coloro che furono protagonisti delle azioni, il suo
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nome non compare .
Eppure, dalla Chiesa la Resistenza l’ha fatta eccome e ne ha fatto tesoro coltivando
nel tempo rapporti e l’amicizia con chi, con lui, si era prodigato nella protezione
della popolazione inerme.
Tutto si svolse nelle Marche tra ottobre e dicembre 1943.
25 Le prime commissioni vennero istituite con Decreto legislativo luogotenenziale (dll) del 9 no-
vembre 1944, n. 319 relativo alla «assistenza ai patrioti dell’Italia liberata», che istituiva a sua
volta due commissioni, rispettivamente per il riconoscimento delle qualifiche spettanti ai patrioti»
e «per l’esame delle proposte delle ricompense da conferirsi ai patrioti». Con la sigla Ricompart
si indica l’Archivio per il servizio riconoscimento qualifiche e per le ricompense ai partigiani, che conserva la
documentazione prodotta dalle menzionate Commissioni istituite nell’immediato dopoguerra
(1945 e 1948) e dalla Commissione unica nazionale istituita nel 1968. Il fondo archivistico era
conservato presso il Ministero della Difesa che lo ha versato all’Archivio Centrale dello Stato
negli anni 2009-2012. Per approfondimenti sulla storia delle commissioni si veda: Maria Letizia
D’Autilia, Marco De Nicolò, Maria Galloro (a cura di Antonio Parisella), Roma e Lazio: 1930-1950:
guida per le ricerche: fascismo, antifascismo, Guerra, resistenza, dopoguerra, Milano, Franco Angeli, 1994; I
Partigiani d’Italia. Lo schedario delle commissioni per il riconoscimento degli uomini e delle donne della Resistenza
(a cura di) Direzione Generale degli Archivi, 2020 (https://www.partigianiditalia.beniculturali.
it/ ultima consultazione 04.2022).
26 Si ringrazia per la cortese disponibilità e le numerose ricerche effettuate: Gaetano Petraglia,
Maurizio Di Ruzza, dell’Archivio Centrale dello Stato e lo storico Luca Saletti.
27 Il documento è stato pubblicato il 5 giugno 1946 dal Ministero dell’assistenza postbellica
Commissione regionale Marche per il riconoscimento della qualifica di partigiano combattente,
http://vps1225889.vs.webtropia-customer.com/uploads/r/associazione-nazionale-partigiani-
ditalia-comitato-provinciale-di-pesaro-e-urbino-2/2/5/f/25f9e1b35665139c494589076734ab8c-
272b927e61f8a6e97ec52efc29718125/00019.pdf (ultima consultazione 11.2022).