Page 251 - Carlo Alberto dalla CHIESA - Soldato, Carabiniere, Prefetto
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Il Nucleo Speciale di Polizia Giudiziaria di Torino
Mara Cagol. Il Magistrato Sossi, durante il sopralluogo nella villetta di Sarezzano,
non fu in grado di esprimersi nel senso atteso, alla luce del fatto che egli, durante la
prigionia, era rimasto costantemente rinchiuso nella cella e, nei pochi movimenti
all’esterno consentitigli, era rimasto sempre bendato. Il Giudice Istruttore del caso
Sossi, Giancarlo Caselli, racconterà che una volta ricomposti i pannelli numerati di
eternit che costituivano la prigione, volle farsi chiudere nel «cubo» «provando un
forte senso di oppressione e asfissia, tale da poter ben comprendere come la vittima
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possa essere ridotta in totale balia dei suoi custodi» .
8. LO SCIOGLIMENTO DEL NUCLEO SPECIALE DI POLIZIA GIUDIZIARIA
Nel mese di agosto 1975, il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, a segui- 247
to di decisione governativa, dispose lo scioglimento del Nucleo Speciale di Polizia
Giudiziaria di Torino e ridisegnò – su suggerimento del Gen. dalla Chiesa, dopo che
aveva dovuto accettare – suo malgrado – l’impossibilità di mantenere centralizzata
la risposta al fenomeno eversivo – una nuova organizzazione antiterrorismo sul ter-
ritorio nazionale. Luciano Seno, come molti altri componenti dello speciale Reparto,
racconta di essere rimasto molto sorpreso, non riuscendo a comprendere come un
organismo così efficiente e operativo dovesse chiudere i battenti senza una vera e
plausibile motivazione. Poi, rivalutando e considerando molte prese di posizione,
evidenziate non soltanto da alcuni organi di stampa, ma altresì da ambienti politici
di area contrapposta, in merito allo speciale potere investigativo di cui disponeva il
Gen. dalla Chiesa, si convinse, insieme alla stragrande maggioranza dei suoi com-
militoni del Nucleo, che anche in quella circostanza era prevalsa una pregiudiziale
ideologica riguardo l’effettiva funzionalità di un dispositivo che aveva dato prova di
altissima capacità operativa nella lotta al terrorismo di matrice brigatista. Inoltre,
da tempo – aggiunge il Col. Seno – erano sempre più ricorrenti certi malumori e
anche una malcelata gelosia che alcuni Comandanti dell’Arma Territoriale avevano
manifestato, in più occasioni, nei confronti del Personale del Nucleo Speciale, rite-
nuto privilegiato e decisamente favorito nei confronti dei Militari da loro dipendenti.
Quanto la decisione di sciogliere il Nucleo Speciale di Polizia Giudiziaria non fosse
condivisa dal Gen. dalla Chiesa, che anzi cercò in ogni modo di farla riconsiderare,
lo si può desumere dai contenuti e dai toni, seppur estremamente moderati in re-
lazione alla sede istituzionale in cui furono illustrati, dell’audizione del 23 febbraio
1982 innanzi alla Commissione Parlamentare d’inchiesta sulla strage di via Fani, sul
sequestro e l’omicidio di Aldo Moro e sul terrorismo in Italia. Il motivo della convo-
cazione concerneva questioni relative alla scoperta del covo delle BR in via Monte
nevoso a Milano, avvenuto nell’ottobre del 1978. Il Presidente della Commissione
bicamerale, Sen. Mario Valiante, chiese di conoscere la versione del Generale dalla
Chiesa sull’inserimento di un infiltrato nella compagine terroristica e sulla sottra-
zione da parte sua di alcuni documenti colà rinvenuti in quanto coperti dal segreto
di Stato. Dopo aver lungamente risposto su entrambi i quesiti dell’episodio di via
Monte nevoso, sui quali torneremo più diffusamente nel prosieguo della narrazio-
ne, il discorso cadde sullo scioglimento del Nucleo Speciale di P.G. Il Presidente e
il Commissario Eliseo Milani pongono domande estremamente precise che vale la
pena riportare integralmente:
lo» nel tortonese. Sarà arrestato dai Carabinieri del Nucleo Speciale di Polizia Giudiziaria il 15
ottobre 1974, mentre tentava di accedere al covo di Robbiano di Mediglia.
31 Dal libro Nient’altro che la verità, di Giancarlo Caselli e Mario Lancisi, Piemme, Milano 2015.