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Il Nucleo Speciale  di Polizia Giudiziaria di Torino


                                              Mara Cagol. Il Magistrato Sossi, durante il sopralluogo nella villetta di Sarezzano,
                                              non fu in grado di esprimersi nel senso atteso, alla luce del fatto che egli, durante la
                                              prigionia, era rimasto costantemente rinchiuso nella cella e, nei pochi movimenti
                                              all’esterno consentitigli, era rimasto sempre bendato. Il Giudice Istruttore del caso
                                              Sossi, Giancarlo Caselli, racconterà che una volta ricomposti i pannelli numerati di
                                              eternit che costituivano la prigione, volle farsi chiudere nel «cubo» «provando un
                                              forte senso di oppressione e asfissia, tale da poter ben comprendere come la vittima
                                                                                             31
                                              possa essere ridotta in totale balia dei suoi custodi» .


                                              8.  LO SCIOGLIMENTO DEL NUCLEO SPECIALE DI POLIZIA GIUDIZIARIA


                                              Nel mese di agosto 1975, il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, a segui-  247
                                              to di decisione governativa, dispose lo scioglimento del Nucleo Speciale di Polizia
                                              Giudiziaria di Torino e ridisegnò – su suggerimento del Gen. dalla Chiesa, dopo che
                                              aveva dovuto accettare – suo malgrado – l’impossibilità di mantenere centralizzata
                                              la risposta al fenomeno eversivo – una nuova organizzazione antiterrorismo sul ter-
                                              ritorio nazionale. Luciano Seno, come molti altri componenti dello speciale Reparto,
                                              racconta di essere rimasto molto sorpreso, non riuscendo a comprendere come un
                                              organismo così efficiente e operativo dovesse chiudere i battenti senza una vera e
                                              plausibile motivazione. Poi, rivalutando e considerando molte prese di posizione,
                                              evidenziate non soltanto da alcuni organi di stampa, ma altresì da ambienti politici
                                              di area contrapposta, in merito allo speciale potere investigativo di cui disponeva il
                                              Gen. dalla Chiesa, si convinse, insieme alla stragrande maggioranza dei suoi com-
                                              militoni del Nucleo, che anche in quella circostanza era prevalsa una pregiudiziale
                                              ideologica riguardo l’effettiva funzionalità di un dispositivo che aveva dato prova di
                                              altissima capacità operativa nella lotta al terrorismo di matrice brigatista. Inoltre,
                                              da tempo – aggiunge il Col. Seno – erano sempre più ricorrenti certi malumori e
                                              anche una malcelata gelosia che alcuni Comandanti dell’Arma Territoriale avevano
                                              manifestato, in più occasioni, nei confronti del Personale del Nucleo Speciale, rite-
                                              nuto privilegiato e decisamente favorito nei confronti dei Militari da loro dipendenti.
                                              Quanto la decisione di sciogliere il Nucleo Speciale di Polizia Giudiziaria non fosse
                                              condivisa dal Gen. dalla Chiesa, che anzi cercò in ogni modo di farla riconsiderare,
                                              lo si può desumere dai contenuti e dai toni, seppur estremamente moderati in re-
                                              lazione alla sede istituzionale in cui furono illustrati, dell’audizione del 23 febbraio
                                              1982 innanzi alla Commissione Parlamentare d’inchiesta sulla strage di via Fani, sul
                                              sequestro e l’omicidio di Aldo Moro e sul terrorismo in Italia. Il motivo della convo-
                                              cazione concerneva questioni relative alla scoperta del covo delle BR in via Monte
                                              nevoso a Milano, avvenuto nell’ottobre del 1978. Il Presidente della Commissione
                                              bicamerale, Sen. Mario Valiante, chiese di conoscere la versione del Generale dalla
                                              Chiesa sull’inserimento di un infiltrato nella compagine terroristica e sulla sottra-
                                              zione da parte sua di alcuni documenti colà rinvenuti in quanto coperti dal segreto
                                              di Stato. Dopo aver lungamente risposto su entrambi i quesiti dell’episodio di via
                                              Monte nevoso, sui quali torneremo più diffusamente nel prosieguo della narrazio-
                                              ne, il discorso cadde sullo scioglimento del Nucleo Speciale di P.G. Il Presidente e
                                              il Commissario Eliseo Milani pongono domande estremamente precise che vale la
                                              pena riportare integralmente:




                                              lo» nel tortonese. Sarà arrestato dai Carabinieri del Nucleo Speciale di Polizia Giudiziaria il 15
                                              ottobre 1974, mentre tentava di accedere al covo di Robbiano di Mediglia.
                                              31  Dal libro Nient’altro che la verità, di Giancarlo Caselli e Mario Lancisi, Piemme, Milano 2015.
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