Page 280 - Carlo Alberto dalla CHIESA - Soldato, Carabiniere, Prefetto
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alfonso manzo
respinto sempre il terrorismo come fenomeno. Infatti, il problema era ancora e sempre questo:
quel tavolo ministeriale. Scendendo in periferia, dobbiamo accettare per vero (perché era
vero e in parte lo è anche oggi), che il fenomeno, come tale, lo si rifiuta nell’acquisizione di
notizie, di conoscenze, di cultura; cioè, le persone acculturate (tanto per usare un termine
corrente in questo ambiente) non sono molte nelle frange del nostro Stato; anche a livello di
Forze dell’Ordine ci sono Uffici nei quali il problema è dibattuto, è vissuto, è macerato, ma
ce ne sono altri che preferiscono non conoscerlo, preferiscono ignorarlo, non penetrarlo, non
per sufficienza o negligenza, ma perché non appartiene loro; esistono degli organi ad hoc,
dei reparti che fanno soltanto questo e, così, come capita per la droga per cui ci sono Reparti
che se ne occupano, altrettanto per il terrorismo è ancora diffuso questo convincimento: che
esistendo cioè Reparti specializzati, tutto abbiano a fare da soli; almeno noi, nel nostro istituto,
nell’Arma, cerchiamo di superare tali resistenze, inducendo anche la periferia più minuta a
276 rendersi conto, invece, che il fenomeno è tale e che investe il Paese; ripeto, cioè non si deve più
badare all’episodio, ma ad un qualcosa che investe la nostra società intera, la nostra Collettività
e, come tale, deve determinare dei germi di difesa in ogni punto e in ogni angolo del nostro
Paese […]. Costoro (i famosi uomini, i famosi Reparti) – incalza il Gen. dalla Chiesa – non
Il Generale dalla Chiesa. Foto Ansa ebbero più spazi, non ebbero pascoli propri, non ebbero più giurisdizioni alle quali rimanere
ancorati vita natural durante: cominciarono a girare per l’Italia, sapendo di potersi appoggiare
ai loro colleghi, a qualsiasi Ufficio e devo dire, soprattutto o quasi esclusivamente, all’Arma.
Perché, Onorevoli Commissari, la forza sta in questo: ho il dovere di riconoscere non solo per
motivi di “bottone”, ma per motivi di obiettività che l’appoggio determinante è stato dato
in questo senso. Se questi 230 uomini, Arma o Pubblica Sicurezza che siano, hanno potuto
andare avanti, lo hanno fatto perché hanno trovato la nostra Organizzazione capillarmente
presente ed anche sensibilizzata dall’avere un suo esponente che capeggiava questi Reparti
in modo da essere garantiti.
3. IL METODO DALLA CHIESA
Nel corso di questa narrazione ci siamo già imbattuti, e succederà ancora, in quello
che poi sarà codificato come «Metodo dalla Chiesa», intendendo con ciò un approc-
cio totalmente innovativo nel contrasto ai fenomeni criminosi da parte delle Forze di
Polizia. Ebbene, quanto riferito dal Generale in questa parte iniziale dell’audizione
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rappresenta il primo passo e il presupposto, al tempo stesso, di questo metodo: l’azione
di comando e la gestione del Personale. Volendo utilizzare terminologie attuali, la
dissertazione del Gen. dalla Chiesa rappresenta una mirabile lectio magistralis di
etica, leadership e management, orientata da criteri di economia delle risorse, efficienza ed
efficacia nel loro impiego. Il primo aspetto, che anche un lettore meno attento non può
non cogliere, è l’importanza che lui attribuisce alla motivazione del Personale. Dalle
sue parole traspare, senza esitazione alcuna, uno dei concetti fondamentali riportati
nei Regolamenti Militari e, in particolare, in quello dell’Arma dei Carabinieri, che
definisce disciplina (in senso lato, delle menti, delle coscienze, del cuore) l’abitudine
di adempiere tutti i propri doveri esattamente, coscienziosamente, non per timor di
pena o speranza di ricompensa, ma per intima persuasione della loro intrinseca ne-
cessità. A lui, figlio, fratello, padre, nipote e genero di Ufficiali dei Carabinieri, non
poteva certo sfuggire che la disciplina andasse intesa come ordine, quale presupposto
di qualsiasi Organizzazione, tanto più quella militare: se essa viene a mancare, si
11 Commissione parlamentare d’inchiesta sulla strage di via Fani e sul sequestro e l’assassinio di
Aldo Moro e sul terrorismo in Italia, commissione bilaterale costituita nell’arco dell’VIII Legi-
slatura con legge n. 597 del 23 novembre 1979.