Page 294 - Carlo Alberto dalla CHIESA - Soldato, Carabiniere, Prefetto
P. 294

alfonso manzo



                                                                                                    Torino, 26 gennaio 1964

                                                   Mio amore, mio grande amore,
                                                   eccomi a te con un vuoto ed uno sconforto intorno che non ha fine. Tutto mi sembra
                                                   difficile, tutto mi appare impossibile e tutto sembra non sia valido a consolarmi ed a
                                                   rendermi meno penoso questo periodo della mia esistenza. Ma su tutto mi addolora il
                                                   fatto che mi sento in qualche modo – ed oggi più che in passato – responsabile del tuo
                                                   stato di disagio. Me ne spiace tanto, tesoro mio. Mi tormento all’idea di averti potuto
                                                   procurare involontariamente del male e una nuova delusione, mi tormento all’idea della
                                                   mia impotenza di fronte alla necessità di non commettere gesti o passi che possano
                                                   nuocere a me ed a voi tutti; un’impotenza tanto più grave perché non finirò mai di
                                                   apprendere dove sia esattamente il bene e il male ed anche perché ovunque, intorno,
       290                                         avverto il peso insostenibile del sospetto, della diffidenza, della prevenzione.

                                                   E questo, oltre che mortificare il mio orgoglio e la mia dignità, in quanto pienamente, pro-
                                                   fondamente, consapevole di essere stato ingiustamente colpito alle spalle da qualche collega,
                                                   mi rende ancor più triste e sensibile la lontananza da te, amore mio, e dai miei bambini. E ciò
                                                   dico, amore tanto caro, benché ieri sera appena giunto sia stato invitato dal Sig. Colonnello a cena
                                                   fuori con altri colleghi e relative famiglie, benché tutti mi abbiano manifestato accoglienza
                                                   affettuosa e cordiale, benché l’ambiente sia effettivamente tranquillo e sereno.
                                                   Che vuoi, Doretta mia, esistono situazioni che più cerchi di aggiustare, più compaiono nelle
                                                   loro carenze d’origine e la constatazione è amara! Meno male che oggi sei giunta tu, tesoro
                                                   bello, con il tuo carissimo e graditissimo telegramma, da cui ho raccolto tanta, tanta tene-
                                                   rezza, quella di cui avvertivo un bisogno smisurato, quella che mi ha sempre sorretto nelle
                                                   circostanze più difficili e avvilenti, quella tenerezza di cui ho ancora e tanto bisogno.
                                                   Ti abbraccio forte, forte amore mio. Oggi sono stato a colazione dai Lombardo che sono
                                                   stati felicissimi di vedermi. Ora stanno tutti bene e penso che Maria – che ho trovato
                                                   benissimo – ti scriverà domani. Poi hanno voluto portarmi con loro al cinema e mi ci
                                                   sono lasciato tranquillamente condurre. Ora sono qui al circolo dell’Arma (che è nella
                                                   stessa caserma della Legione Allievi) ove ho finito per mettermi al vitto. Per dormire
                                                   sono alla foresteria del Presidio, ma penso che in settimana mi daranno una stanza
                                                   adeguata in caserma (sia pure al quarto piano) e per me tornerà così l’abitudine di…
                                                   casa e bottega. Purtroppo non dispongo di mezzi e tutto mi è più difficile per telefonare,
                                                   telegrafare, ecc. Anche in tema di personale tutto è ridotto!
                                                   Pazienza; cercherò di adattarmi nell’augurio che tutto possa essere superato col tem-
                                                   po. Domani, amore mio, ti scriverò più a lungo. Voglimi tanto bene, Doretta adorata,
                                                   non ne ho mai avuto bisogno quanto ora! Baciami tanto mamma e i bambini. E una
                                                   carezza anche a Piper!
                                                   … Ti stringo a me con amore.
                                                                                                                 Il tuo Carlo

                                              Dalla documentazione rinvenuta si legge, inoltre, che il Ten. Col. Carlo Alberto dalla
                                              Chiesa, giunto nella nuova sede di servizio, in data 22 gennaio 1964 aveva presentato
                                              istanza tesa a ottenere l’autorizzazione alla permanenza della sua famiglia nell’alloggio
                                              di servzio romano fino al termine dell’anno scolastico, adducendo tra le motivazioni
                                              l’indisponibilità di un alloggio di servizio libero nella sede di destinazione, motivi sa-
                                              nitari di uno dei suoi tre figli che necessitavano di cure in un istituto specialistico di
                                              Grottaferrata (Roma) ove lo stesso viveva, data la distanza dalla Capitale, nonché altre
                                              problematiche di natura familiare. Tale domanda non venne accolta per preminenti
                                              esigenze organiche e di servizio. All’esito dell’istanza, in data 11 marzo 1964, il Tenente
                                              Colonnello dalla Chiesa lasciava libero l’alloggio di servizio occupato in Roma presso il
                                              Comando della IV Brigata Carabinieri, trasferendo il proprio nucleo familiare nell’al-
                                              loggio di servizio, nel frattempo liberatosi, presso la Scuola Allievi Carabinieri di Torino.
   289   290   291   292   293   294   295   296   297   298   299