Page 395 - Carlo Alberto dalla CHIESA - Soldato, Carabiniere, Prefetto
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Prefetto di Palermo


                                              Basile. Molto verosimilmente, il Gen. dalla Chiesa non apprezzò quell’intervista
                                              che, per chi si occupa di questioni di mafia, poteva avere anche un vago sapore di
                                              larvata minaccia, oltre che volta a sminuire la sua persona e, con essa, la portata del
                                              suo ruolo. Certamente non poteva essere interpretato come un segno di apertura e
                                              di accoglienza.
                                              Secondo quanto testimonia Nando dalla Chiesa , suo padre intendeva tenacemente
                                                                                          13
                                              evitare che la sua visita potesse sembrare una sottomissione a un Sindaco che, sebbene
                                              velatamente, aveva forse voluto intimidire il massimo rappresentante dello Stato a
                Incontro del Prefetto dalla Chiesa   Palermo. Anche la proposta di adottare modalità più edulcorate dello svolgimento
                con Nello Martellucci, Sindaco di
                Palermo. Foto da fonti aperte  della visita (in Consiglio o in Giunta comunale ovvero alla presenza di un paio di
                                              assessori in rappresentanza della Giunta) non fu accolta dal Sindaco. Con grande
                                              amarezza, obtorto collo, ma con il suo insuperabile senso del dovere e delle Istituzioni,
                                              il Prefetto obbedì al suo diretto superiore, il ministro dell’Interno, Virginio Rognoni, e   391
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                                              si recò in «Piazza della vergogna» . L’amaro commento che il padre farà a suo figlio,
                                              durante i pochi giorni che trascorreranno insieme, nell’estate del 1982, nel rifugio
                                              estivo di Prata (AV), non richiede commenti: «Finché una tessera di partito conterà
                                              più dello Stato non ce la faremo mai a vincere». Per quanto accadde nel decennio
                                              successivo, non aveva tutti i torti.



                                              4.  L’INCONTRO CON I GIOVANI DI PALERMO


                                              Il 2 giugno, il Prefetto si recò all’Istituto comprensivo Gonzaga , che riuniva scuole
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                                              elementari, medie, ginnasio, liceo classico e scientifico. Si può immaginare che prese
                                              tale decisione, quanto meno inusuale per un Prefetto, peraltro impegnatissimo su
                                              molti fronti caldi della sicurezza pubblica provinciale, con assoluta naturalezza, in
                                              modo istintivo, subito dopo che l’edizione pomeridiana de «L’Ora» del 30 maggio
                                              1982, lo stesso giorno in cui scriveva al Gen. Valditara, aveva pubblicato una lettera
                                              aperta di un gruppo di studenti del Gonzaga che sentivano la necessità di inviargli
                                              «un messaggio di simpatia e di ammirazione». Essi desideravano «innanzitutto rin-
                                              graziarLa per la Sua disponibilità ad accettare un incarico così gravoso ed impegna-
                                              tivo, e per i sacrifici in difesa dei diritti e della dignità dei cittadini contro ogni forma
                                              di delinquenza e di destabilizzazione». E ancora «[…] Intendiamo manifestarLe i
                                              nostri sentimenti di stima e rispetto, sicuri che Lei continuerà a lavorare seriamente,
                                              tenendo sempre presenti gli ideali morali indispensabili per costruire una convivenza
                                              civile ordinata».
                                              È facile intuire lo stupore del Prefetto di fronte a simili affermazioni, per di più pro-
                                              venienti da giovani, dai suoi giovani, quelli ai quali anelava trasmettere «una vita
                                              fatta di sacrifici, di rinunzie, ma di pulizia». In poco meno di trenta giorni è riuscito
                                              a ottenere un moto di adesione e di condivisione autentico, genuino, incondizionato.
                                              Dunque, la strada imboccata è quella giusta, avrà pensato. Le prime truppe di gio-
                                              vani, anzi giovanissimi, chiedono di arruolarsi in quell’esercito virtuale con il quale



                                              13  Tratto dal volume di N. dalla Chiesa, op. cit.
                                              14  Palazzo delle aquile, sede del Comune di Palermo, si trova in piazza Pretoria, n. 1, più nota ai
                                              palermitani come piazza della vergona, così denominata secondo alcuni per la nudità dei corpi
                                              marmorei che circondano al fontana circolare, per altri in relazione alla sproposita somma di
                                              danaro che le povere casse del Senato cittadino dovettero sborsare per essere acquistata dalla
                                              famiglia Toledo e trasportata in Sicilia.
                                              15  Fondata nel 1919 dai padri gesuiti, è una scuola cattolica paritaria, ispirata ai principi della
                                              pedagogia ignaziana focalizzati sulla centralità dell’alunno, sul suo essere soggetto attivo del
                                              proprio apprendimento, sulla formazione integrale della persona.
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