Page 397 - Carlo Alberto dalla CHIESA - Soldato, Carabiniere, Prefetto
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Prefetto di Palermo
della lotta partigiana, condotta alla fine del 1943 a San Benedetto del Tronto (AP), e
tra il 1949 e 1950, allorquando si imbatté per la prima volta nella mafia corleonese.
Metodo che affinò e mise alla prova sul campo durante i sette anni di comando della
Legione Carabinieri di Palermo (1966-1973) e che perfezionò nella lotta alle Brigate
Rosse, ai tempi del Nucleo Speciale di Polizia Giudiziaria (Torino, 1974-1975) e del
Coordinamento delle Forze di Polizia e degli Agenti Informativi per la lotta contro
il terrorismo (territorio nazionale, 1978-1979). Per il Generale dalla Chiesa ciò che
è davvero importante è conoscere, prima di ogni cosa, il fenomeno criminoso che si
trova di fronte e poi contrastarlo con tutti i mezzi leciti utilizzabili, ancor prima di
occuparsi dei singoli episodi delittuosi. EGLI ritiene assai più importante decifrare
la «cultura» e le motivazioni alla base del fenomeno, sia di criminalità organizzata
sia di eversione. Conoscere l’avversario per attaccarlo con le sue stesse modalità d’a-
zione: riservatezza, penetrazione informativa, capacità di disarticolarne le strutture 393
ordinative.
Anche il dibattito con gli studenti e gli insegnanti del Garibaldi tocca temi di grande
interesse. I ragazzi gli chiedono se ha paura di ciò che può accadergli. Il Prefetto
risponde che «quello che cerco di fare è limitare la paura solo a me stesso, senza tra-
smetterla ad altri». Una seconda domanda entra nel vivo della complessa situazione
nella quale si muove il Pref. dalla Chiesa: «Che tipo di collaborazione ha avuto dalle
altre Autorità di Palermo?». Il Prefetto risponde in modo istituzionale, ma non perde
l’occasione per lasciar intendere che non tutto va alla perfezione, anzi tutt’altro: «[…]
diciamo che ci stiamo studiando […]». E ancora: «[…] mi meraviglia che il Legisla-
tore mentre ha mantenuto la persecuzione nei confronti degli ubriachi molesti, nello
stesso tempo non si sia rivolto a perseguire queste forme di spaccio di stupefacenti
con la dovuta fermezza […]».
Le fotografie scattate durante le due visite raffigurano il Prefetto dalla Chiesa cir-
condato da studenti sorridenti. Sembra davvero che le prime leve del suo esercito
personale vadano costituendosi.
5. LA STRAGE DELLA CIRCONVALLAZIONE
Il 5 giugno presenzia alla cerimonia del 168° Anniversario di fondazione dell’Arma
dei Carabinieri, presso la caserma «Calatafimi»* di Palermo, durante la quale viene
conferito un encomio solenne alla memoria al Maresciallo Maggiore Vito Ievolella ,
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ucciso dalla mafia il 10 settembre 1981, tra i più attivi investigatori durante il suo
periodo di comando della Legione di Palermo.
L’8 giugno 1982, il Pref. dalla Chiesa si recò al palazzo di Giustizia di Palermo ove
incontrò il Presidente del Tribunale, Giacomo Spataro, il Procuratore Generale presso
la Corte di Appello, Ugo Viola, e il Procuratore della Repubblica, Vincenzo Pajno.
Sui contenuti dei colloqui non venne diffusa alcuna informazione ufficiale, mentre
fu fatta «trapelare» la notizia che sarebbero stati discussi gli esiti e le proposte emersi
al termine del convegno sulla lotta alla mafia, svoltosi a Castel Gandolfo, al quale
avevano preso parte numerosi magistrati palermitani.
* Dal 2007, la caserma sede della Legione Carabinieri “Sicilia” di Palermo è intitolata a Carlo
Alberto dalla Chiesa
16 Il Maresciallo Maggiore dei Carabinieri Vito Ievolella era effettivo al Nucleo Investigativo di
Palermo. Fu ucciso da quattro sicari della mafia, armati di armi automatiche e da fucili auto-
matici, mentre si trovava a bordo della propria autovettura Fiat 128 in sosta in Piazza Principe
di Camporeale, unitamente alla consorte, in attesa di prelevare la figlia Lucia al termine di una
lezione di scuola guida.