Page 401 - Carlo Alberto dalla CHIESA - Soldato, Carabiniere, Prefetto
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Prefetto di Palermo
Emmanuela Setti Carraro e Carlo
Alberto dalla Chiesa il giorno del-
le loro nozze. Foto Archivio Secolo
XIX
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Anche il «Giornale di Sicilia» del 30 giugno 1982 offrì ampio spazio all’incontro e
raccontò, con ancor maggior dettaglio, i contenuti del discorso del Pref. dalla Chiesa
che aveva dichiarato di aver forzato la mano al Sindaco Martellucci per trovare una
soluzione all’ormai endemica mancanza di locali ove costituire il Centro, nonostante
diverse proposte avanzate dall’Assessore Insalaco. È a Palermo da soli due mesi, ma
ha ben chiaro da che parte schierarsi tra Martellucci e Insalaco.
Con un linguaggio quanto meno inusuale per un Funzionario dello Stato del suo
rango, il Prefetto arrivò dritto al cuore dei presenti, cercò di arruolarli in quello che
ci piace definire il suo «esercito personale», fatto di giovani, di persone oneste e di
buona volontà.
Il 13 luglio 1982, venne redatto congiuntamente, dalla Squadra Mobile e dal Nucleo
Operativo dei Carabinieri del Gruppo di Palermo un rapporto giudiziario denomi-
nato «Michele Greco + 161», che può considerarsi il punto di partenza di quello
che, qualche anno dopo, sarebbe stato definito il «maxiprocesso». Si trattava della
prima organica ricostruzione delle vicende relative alla seconda guerra di mafia che
si erano svolte fino a quel momento e della struttura e composizione delle «famiglie»
in cui si articolava il potere criminale nella città e nella sua provincia. La principale
fonte utilizzata, le confessioni di un individuo interno alla stessa organizzazione
criminale, contrariamente a quanto sarebbe accaduto negli anni successivi con l’e-
mergere del fenomeno del pentitismo, rimaneva ancora rigorosamente anonima,